Videogame Aided Architectural Design

L'evoluzione spaziale nei videogames, ovvero l'intenzione di creare (progettare) e rappresenta-re uno spazio, è certamente mossa dall'evoluzione tecnico-informatica. In un certo senso si può dire che sia essa stessa a muovere i progressi informatici, almeno in parte e certamente nell'ultimo decennio. L'industria videoludica è sicuramente il motore economico della computer-grafica, poichè utilizza le migliori risorse per arrivare a prodotti che possano soddisfare il
clien-te.
Lo sforzo principale dei game designers è sempre stato quello di rappresentare al meglio l'evento digitale. I mezzi di rappresentazione sono, ovviamente, quelli euclidei della geometria architettonica: piante, sezioni e prospetti; ma anche assonometrie e prospettive.
Il videogame può dunque essere visto sotto il profilo spaziale e rappresentativo, dal momento che con questi temi si è sempre confrontato, cercando continuamente soluzioni a problemi di natura tecnologica. Ad ogni passo evolutivo computeristico corrisponde un progresso spazio-rappresentativo.
Le varie metodologie utilizzate nella storia del videogame possono essere suddivise secondo presupposti geometrici, spaziali, grafici, ma anche dinamici e di interazione tra player e playground.
Dalla nascita della metafora del reale di Pong (1972) si passa alle prime essenziali dinamiche spaziali di Defender (1980), dalle successive evoluzioni delle due dimensioni di Super Mario Bros (1985) alle due dimensioni e mezzo di Sim City 2000 (1993), fino alle tre dimensioni del tutto realistiche di Quake (1996).
Negli ultimi anni, l'espansione di internet ha decretato un passaggio di livello successivo, dove il "gioco", inteso tradizionalmente, cessa di esistere lasciando spazio alla rappresentazione 3D delle interazioni sociali che regolano Second Life (2003).