Produzione cinematografica in Sicilia: il caso della Panaria Film 1946-1955

Nella storia della Panaria Film questa è la vicenda probabilmente più complessa, se non da un punto di vista prettamente tecnico, sicuramente per la risonanza mediatica che ha avuto.
Il lavoro dei ragazzi della Panaria, infatti, non fu solamente oggetto di discussione per i critici del settore ma anche e soprattutto per i rotocalchi giornalistici che si nutrirono dei pettegolezzi e dello scandalo che la fine del rapporto tra Anna Magnani, una tra le attrici più brave e più famose del nostro Paese, e Roberto Rossellini, e l’unione di quest’ultimo con l’attrice svedese Ingrid Bergman, aveva scatenato nei salotti dei benpensanti.
In poco tempo la Panaria si trovò coinvolta in quella che allora fu battezzata “guerra dei vulcani”, che non solo contrappose Vulcano a Stromboli, terra di Dio, ma soprattutto la Magnani e la Panaria contro Rossellini e Ingrid Bergman, in una assurda lotta che perfino i cinegiornali fomentarono quasi nell’invitare il pubblico a schierarsi a favore di uno dei due schieramenti.
Ho già ricordato che Renzino Avanzo era cugino di Roberto Rossellini.
Il regista si era più volte dimostrato disponibile nei confronti della Panaria, era anch’egli appassionato di pesca subacquea e aveva ammirato il lavoro documentaristico svolto da cugino e soci.
Avanzo gli aveva raccontato le strane storie degli abitanti delle isole, della profonda semplicità, povertà e ignoranza, del buon cuore della gente che aveva incontrato in quei luoghi, del ruolo importante che rivestivano le donne, dal momento che gli uomini erano quasi tutti emigrati.
Le collaborazioni di Rossellini, a titolo amichevole, con i ragazzi della Panaria per alcuni documentari avevano di certo suscitato interesse nel regista, presumibilmente affascinato da luoghi, come le isole Eolie, mai visitati, in cui il maestro del neorealismo poteva ritrovare gli stessi elementi che andava ad elaborare come trame per i suoi film: le storie di povera gente, di gente incontrata per strada, di semplicità e umiltà.
I numerosi e avvincenti racconti riportati dal cugino Renzino e i riconoscimenti che i documentari della Panaria avevano conseguito fecero il resto, tant'è che l'idea di Avanzo di girare un film, un lungometraggio, possibilmente alle isole Eolie, con la regia di Rossellini fu un evoluzione, una progressione quasi naturale.
Per i ragazzi della Panaria si trattò di una vera e propria svolta poiché, oltre a produrre il loro primo lungometraggio diretto da un grande personaggio come Rossellini, avrebbero avuto modo di lavorare anche con un'attrice affermata quale Anna Magnani che in quegli anni aveva stretto col regista un profondo legame che andava al di là dell'impegno lavorativo.
Conosciutisi sul set di Roma città aperta il loro rapporto si fece col tempo più intimo, nonostante le forti personalità di entrambi che si manifestarono in una storia complessa e violenta, scandita da continui litigi come testimoniato dalla cronaca rosa del tempo.