Le condizioni microclimatiche nelle sale operatorie: campionamenti e verifiche per l'analisi del rischio
Rischio microclimatico: umidità
I problemi connessi con l’umidità rappresentano aspetti importanti in ordine alla corretta esecuzione del lavoro svolto e alla durata delle prestazioni. Nelle camere operatorie, sotto il punto di vista metodologico, lo sviluppo di umidità, le quali caratteristiche percentuali sono alterate a tal punto da poter rappresentare un importante rischio sotto molteplici punti di visione, è attribuibile al deficit di due considerevoli fattori:
• Impermeabilizzazione: ideata per impedire il passaggio dell'acqua di risalita e sviluppo di umidità;
• Deumidificazione: riduzione della quantità di vapore, presente nell’aria, attraverso l’utilizzo di appositi deumidificatori.
In primo luogo le complicanze derivanti da requisiti negativi, ricollegabili ai due precedenti fattori, influiscono sulla formazione e proliferazione di agenti biologici (funghi, muffe ecc.) in aria, sulle superfici e all’interno dei materiali presenti (rappresentati da arredi, dagli elementi costituenti la sala operatoria, impianti, macchinari ecc.). Con cinetiche e meccanismi diversi da caso a caso, il vapore contenuto nell’aria, e nell’acqua condensata, sostituisce, in alcuni substrati adsorbenti o assorbenti, le sostanze già presenti nei materiali favorendone la dispersione nell’aria indoor; in altri casi reagisce con le sostanze adsorbite e/o assorbite, o costituenti i materiali, dando luogo sia a substrati che favoriscono la crescita di agenti biologici, sia costituendo e promuovendo la formazione di ulteriori composti chimici che possono disperdersi sotto forma di gas, vapori o polveri.
Numerose pubblicazioni segnalano che la presenza di agenti microbiologici (es. spore di muffe, ecc.) generano composti organici volatili chimici (Microbial Volatile Organic Compounds, MVOC), tuttavia non è ancora chiaro il ruolo di questi COV; in ogni caso essi sono denominati metaboliti secondari.
Il principale rischio, determinato dal fattore umidità, diretto in maniera univoca ai professionisti operanti all’interno della sala chirurgica, è dato dalla manifestazione del fenomeno di contrasto nella dispersione del calore, in ambiente esterno, tramite il meccanismo fisiologico dell’evaporazione del sudore.
Un’aria già satura di umidità non offre la possibilità di far evaporare sudore. Il risultato è che l’organismo continua a sudare ‘inutilmente’, senza riuscire a raffreddarsi nel concreto: da questa incapacità di far diminuire la temperatura corporea, attraverso l’azione refrigerante dell’evaporazione, derivano spesso quelli che vengono definiti sincope da calore, affaticamento, torpore, ecc.
La motivazione principale della partecipazione dell’umidità nella determinazione di alterazioni fisiologiche, per i lavoratori dei reparti operatori, è rintracciabile sotto una errata formazione e condotta dello stesso personale, che sovente richiede delle percentuali di umidità che si discostano da quelle stabilite dalle varie normative.
Al fine di evitare tali complicanze i valori di umidità relativa determinabili dagli impianti di sala, secondo quanto disciplinato dal D.P.R. 14 Gennaio 1997, devono mantenersi tra il 40-60%.
Si è anche concluso che il tasso di ricambio di aria, che deve essere comunemente uguale a 15 ricambi aria/ora, ha una maggiore influenza sulla concentrazione di inquinanti indoor.
Infine l’umidità influisce fortemente sull’aggregazione di particelle solide, sulla formazione e dimensione degli aerosol e quindi sulla deposizione di questi. Da uno studio epidemiologico sulla irritazione degli occhi è emerso che valori sia bassi che elevati di umidità relativa sembrano entrambi far aumentare la deposizione del particolato fine aerotrasportato.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Le condizioni microclimatiche nelle sale operatorie: campionamenti e verifiche per l'analisi del rischio
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Antonello Tarantino |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università degli Studi di Bari |
Facoltà: | Medicina e Chirurgia |
Corso: | Tecniche della Prevenzione nell'Ambiente e nei Luoghi di Lavoro |
Relatore: | Gennaro De Pasquale |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 91 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi