Il divorzio islamico e il divorzio occidentale nell'opera di 'Umar Rida Kahhalah' at-Talaq''

I primi sforzi per una riforma del diritto furono fatti prima nell’Impero Ottomano e poi in Egitto.
La riforma nel XX secolo fu lenta a prendere uno slancio, sia a causa della situazione sociale stagnante sia per i problemi politici causati dall’intervento occidentale e dalla Prima Guerra Mondiale.
In Egitto si dovette aspettare il 1920 per una riforma significativa nel campo della legislazione. Da quel momento in poi la giurisprudenza e la legislazione egiziana diedero impulso alla legislazione moderna in tutto il mondo arabo.
La riforma nel diritto di famiglia interessò i seguenti campi: matrimonio, divorzio, successione e donazioni religiose.
Per quanto riguarda il divorzio, così come il principale interesse del Corano fu il miglioramento della condizione delle donne attraverso l’affermazione e la tutela dei loro diritti, allo stesso modo il più importante motivo dietro la riforma del diritto di famiglia egiziano moderno fu l’avanzamento della donna nella società. Il divorzio era, dunque, l’area che necessitava maggiormente di riforma.
La legislazione moderna cercò, prima di tutto, di determinare i motivi che avrebbero permesso alla donna di chiedere il divorzio giudiziale e, secondariamente, cercò di limitare l’esercizio del ripudio da parte del marito55.
Nella scuola hanafita, autorevole per i tribunali sciaraitici egiziani, potenzialmente non vi erano motivi per i quali una moglie poteva liberarsi da un matrimonio indesiderato, fatta eccezione per l’impotenza del marito oppure esercitando l’“opzione della pubertà”.