Effetti dell’attivazione propriocettiva del nervo trigemino sul microcircolo piale del ratto
Riflesso trigemico – cardiaco
Il riflesso trigemino-cardiaco (TCR) è descritto come l’improvvisa insorgenza di effetti a carico del sistema cardiocircolatorio (bradicardia, ipotensione) che possono essere accompagnati da apnea e ipermotilità gastrica durante la manipolazione di uno dei rami del nervo trigemino(Schaller et al., 2009). È stato descritto nell’uomo durante procedure di chirurgia craniofacciale e maxillo-facciale (Cha et al., 1999) e la resezione di tumori pontocerebellare (Schaller et al., 1999)
In un centinaio di pazienti sottoposti a chirurgia della base cranica per varie lesioni sono state monitorate la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna durante tutta la procedura chirurgica. La maggior parte dei pazienti ha mostrato una diminuzione media della frequenza cardiaca da 78 battiti/min a 48 battiti/min, con una diminuzione della pressione media del 33%. In alcuni casi l’abbassamento era tale da dover somministrare alte dosi di atropina (bloccante dei recettori per l’acetilcolina) in modo da non provocare arresto cardiocircolatorio (Arasho et al., 2009).
Durante immersione in acqua fredda la stimolazione della mucosa nasale, sia nell’uomo sia nell’animale, può provocare una pronunciata bradicardia mediata da un incremento dell’attivazione cardiaca parasimpatica; questo riflesso, è chiamato diving reflex o riflesso di immersione (McCulloch et al., 1999). Nei mammiferi semiacquatici, esso può avere un ruolo primario nei meccanismi di sopravvivenza durante le immersioni.
Nonostante il riflesso trigemino-cardiaco abbia effetti molto potenti ci sono poche informazioni sui meccanismi fisiologici che ne sono alla base.
Schaller et al. (2004) hanno ipotizzato che il TCR si sovrapponga ai meccanismi di stimolazione del riflesso barocettivo, dove le afferenze dei pressocettori aortici e carotidei che fanno capo al nucleo del tratto solitario evocano un aumento del tono vagale e, tramite proiezioni inibitorie (dirette o indirette) ai centri regolatori del bulbo, una diminuzione del tono simpatico dei vasi.
Nel 2009 Gorini et al., hanno effettuato esperimenti sul coniglio e sul topo per verificare se davvero esista una connessione morfo-funzionale tra nervo trigemino e nervo vago. In preparati in vitro di fettine del tronco encefalico, sono state stimolate le fibre afferenti del trigemino ed è stata registrata una corrente eccitatoria postsinaptica in neuroni vagali cardiaci (Gorini et al., 2009). Questa via sinaptica ha potuto dimostrare che l’attivazione delle vie trigeminali fa registrare un potenziale d’azione nei neuroni vagali cardiaci. Questo ha portato quindi alla conclusione che la stimolazione delle fibre del trigemino hanno azione eccitatoria sul nervo vago.
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Effetti dell’attivazione propriocettiva del nervo trigemino sul microcircolo piale del ratto
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Informazioni tesi
Autore: | Massimo Conti |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Pisa |
Facoltà: | Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali |
Corso: | Biologia |
Relatore: | Rossana Scuri |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 61 |
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