L'influenza psicologica dell'etnia nel mezzofondo

Nel corso degli ultimi decenni sono state molte le ricerche effettuate al fine di dare una spiegazione, o talvolta giustificare, i successi degli atleti africani. Molte volte però, a fronte di una attenta analisi su specifici parametri, in particolare tutti i dati fisiologici relativi al consumo di ossigeno, efficienza muscolare ed eventuali abitudini di vita, che, secondo i ricercatori, avrebbero influenzato poi le basi degli allenamenti, non sono state fatte considerazioni, che seppur apparentemente banali, possono rovesciare le teorie formulate. Spesso le ricerche sono state infatti a mio avviso eseguite, con un occhio troppo scientifico e meno pratico, andando a scovare, forse troppo a fondo, caratteristiche fisiche che senza dubbio dimostrano potenziali molto diversi, e talvolta superiori, rispetto ai mezzofondisti e fondisti del resto del mondo, ma tralasciando i metodi di allenamento che negli ultimi anni hanno avvicinato gli atleti africani agli standard europei, isolando loro fino da piccola età dall’ambiente, che, secondo le ricerche, è il piatto forte dei loro successi. Un lavoro di Scott et al (2003) ha voluto indagare le possibili cause di questo dominio attraverso la scoperta di quelle tribù che hanno maggiormente influenzato la storia dell’atletica africana, analizzando le differenti abitudini nella vita di ogni giorno fra i migliori atleti del paese.