La previsione nei mercati finanziari. Un confronto tra analisi tecnica, modelli econometrici e reti neurali.

La regola che adotteremo per prendere profitto da un trade è abbastanza semplice e ha come obiettivo quello di salvaguardare il nostro, purtroppo solo virtuale patrimonio da due “trappole dell’ego” molto note: l’avidità e l’eccessiva sottovalutazione del rischio.Abbiamo detto nella prefazione di questo lavoro che una proxy della volatilità intraday usata in analisi tecnica è rappresentata dal Range, cioè dalla distanza lineare tra massimi e minimi di periodo (nel nostro caso il giorno). Ne consegue che maggiore sarà il range di periodo, maggiore sarà la volatilità e maggiore sarà in rischio di perdere danaro mantenendo una posizione troppo a lungo. “I made all my money by selling too soon” è una massima di J.P. Morgan che doveva essere ben famosa nella prima parte del XX secolo se anche Carl Barks vi si è ispirato nell’inventare il personaggio di Paperon de Paperoni il quale, è noto, ha accumulato la sua fortuna un “decino” (cioè dieci centesimi di dollaro) alla volta. Alla regola Morgan-De Paperoni, ci ispireremo per determinare il core del nostro trading system: la regola di take profit. Prendiamo la serie storica (circa due anni) del titolo in oggetto, deriviamone il range giornaliero (cioè calcoliamo in una colonna a parte la differenza dei prezzi massimo e minimo di ogni giorno) e mediante l’uso di un foglio di calcolo generiamone le statistiche descrittive.Il range medio giornaliero, calcolato su 500 osservazioni, è di circa 0.27 Euro, la moda, cioè il dato maggiormente ricorrente è di 0.17 e la deviazione standard di 0.12. Altro dato importante, l’escursione minima giornaliera dei prezzi di contrattazione è stata di 0.08 Euro, cioè 8 centesimi, la massima di 0.83.