La frontiera mobile: la macchina antropologica
Rapporti in evoluzione
Sarebbe assolutamente fuorviante tentare di porre il rapporto dell’uomo con il mondo in proporzione al rapporto dell’animale con il mondo stesso. Per Heidegger il mondo è la somma degli enti accessibili all’esser-ci. Nell’animale si mostra un contemporaneo avere e non avere mondo. L’accessibilità al mondo per l’animale stordito nel suo cerchio disinibente, è misurabile invece alla lunghezza di un “tubo”, in cui è imprigionato, che “non si allarga, né si restringe”.57 Lo stordimento è la condizione per il comportamento di un animale nel suo ambente, ma non nel mondo – Uexküll lo chiamerebbe bolla di sapone. Naturalmente, per quanto lo stordimento possa essere una condizione psichica dell’uomo con una durata più o meno lunga, “con stordimento non intendiamo una condizione che persiste in modo permanente nell’animale, ma piuttosto un momento essenziale dell’animalità in quanto tale”.Per chiarire cosa si intenda con queste definizioni, e per giungere ad interpretare correttamente il comportamento animale, Heidegger ci invita ad adottare un metodo che lui chiama della «trasposizione». Analogamente a come succedeva per Uexküll, per il quale l’unico ambito di esperienza possibile si poteva trovare nella soggettività stessa dell’uomo, la questione del contenuto si presenta nell’accessibilità stessa all’ente da parte dell’animale o dell’uomo. Questioni sul metodo non sono mai innocenti, come abbiamo già constatato, dobbiamo quindi verificare la portata dei risultati di questo tipo di ricerca. Viene specificato sin dall’inizio che la domanda su “come stanno le cose riguardo alla possibilità di trasporsi” (in un animale come in un uomo o in una pietra), corrisponda a quella su “che modo di essere hanno questi enti che permettono, o meno, il trasporsi”. L’ente nel quale ci si vuole trasporre deve esser mantenuto in quanto ciò che è e come è; ne consegue che la trasposizione non significhi l’effettivo portar-dentro un enteuomo all’interno di un altro ente né tantomeno un porsi-al-posto-di-quello.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La frontiera mobile: la macchina antropologica
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandro Andreis |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Verona |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Filosofia |
Relatore: | Gianluca Solla |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 107 |
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