Quando la radio fa le ore piccole: i Talk format serali e notturni

Radio Due è la seconda radio ufficiale della Rai e come tale, quindi, fa parte del servizio di radiofonia pubblico offerto dallo Stato. Il programma del palinsesto di Radio Due analizzato è "La mezzanotte di Radiodue", in onda dal lunedì al venerdì, da mezzanotte alle due. Si tratta del più classico dei format parlati, con lo speaker che alterna dialoghi con gli ascoltatori o con gli ospiti, alla lettura degli SMS o delle e-mail e la messa in onda dei brani musicali più in voga del momento. Una prima particolarità di questo programma consiste nel fatto che il conduttore non è unico, ma cambia periodicamente, e di volta in volta il programma si dota di un sottotitolo diverso, a seconda di chi è alla conduzione; in questo modo, si alternano ai microfoni della trasmissione le figure più disparate, anche non necessariamente legate al mondo della radio. Talvolta, però, può anche accadere che lo stesso speaker ritorni più volte, facendo così in modo che si venga a creare un appuntamento periodico con gli ascoltatori. Come molti programmi di questo genere, poi, ogni singola puntata ruota attorno ad un argomento principale sul quale gli ascoltatori sono chiamati a dire la propria. Altro elemento distintivo è la possibilità di interagire col programma anche attraverso un apposito forum on-line nel quale gli ascoltatori possono anche dialogare tra loro, interagire, scambiarsi pareri. Sulla base di quanto detto, le puntate qui analizzate possono essere suddivise in due gruppi, a seconda dei due differenti speaker che le hanno condotte: da un lato, infatti, abbiamo "La mezzanotte di Radiodue – Cattivi pensieri", condotto dalla scrittrice e giornalista Susanna Schimperna, dall’altro invece troviamo "La mezzanotte di Radiodue – Signori si chiude", presentato dall’attore Luca Calvani. Nel primo caso, abbiamo un esempio dell’ “appuntamento periodico” citato prima, in quanto "Cattivi pensieri" è ormai giunto alla sua sedicesima edizione, mentre del secondo si ha invece un caso di “deejay per caso”, essendo Calvani molto più legato al mondo del cinema e della televisione che non a quello della radio.