"I beati anni del castigo": un romanzo di formazione al femminile

Nella vasta produzione letteraria di Virginia Woolf non sono di secondo piano i suoi racconti. In particolare di nostro interesse: Un college femminile dall’esterno e La società. In questi due scritti troviamo accennata, e in Una stanza tutta per sé dettagliatamente descritta, la formazione possibile per una donna in Inghilterra all’inizio del Novecento. In tutta la letteratura europea non troviamo molto altro, il tema della Bildung al femminile è poco sviluppato e analizzato.

In Un college femminile dall’esterno la Woolf fa in modo già dall’esordio di catapultarci in un mondo quasi fatato, con una descrizione della luna e del giardino del collegio ai limiti del racconto fiabesco: "La luna di un bianco di piume non permetteva al cielo di farsi buio; tutta la notte i fiori in boccio del castagno rimasero bianchi nel verde, e indistinto era il sedano selvatico nei prati."

La descrizione prosegue con caratteristiche fantastiche non solo per gli elementi naturali della notte, ma anche per il collegio stesso e le ragazze che vi abitano. Non ci sono connotazioni precise sulla tipologia di collegio, sul luogo se non questo rapido e unico accenno: "Angela era a Newnham allo scopo di guadagnarsi da vivere". Il racconto narra una riunione notturna tra le allieve del collegio, che ridono, scherzano e giocano a carte.

La notte è il loro «pascolo brado, un campo illimitato, poiché la notte è ricchezza non plasmata "la notte veniva condivisa in segreto, il giorno brucato da tutto il gregge". Nonostante l’andamento confuso e poetico del racconto si percepisce alla fine il messaggio: c’è un mondo fuori dal collegio che le ragazze non conoscono e sono combattute tra il rimanere al sicuro e l’andare fuori a conoscerlo : "Succhiandosi il pollice come un bambino (età diciannove anni il novembre scorso), giacque in questo mondo buono, in questo mondo nuovo, questo mondo alla fine del tunnel, finché un desiderio di vederlo o di tenerlo a bada la spinse, buttate via le coperte, a condurre se stessa alla finestra, e là "il mondo e il mattino che si avvicinavano"

Nel racconto La società un gruppo di giovani donne (circa sei sette) erano rimaste insieme dopo il tè a chiacchierare degli uomini, della loro bellezza, delle loro attività e dell’invidia che provavano per quelle donne che riuscivano a sposarne uno. All’improvviso una di loro, Poll, scoppia in lacrime. L’avevano sempre considerata una stramba, come lo era il padre che morendo le aveva lasciato una fortuna a patto che leggesse tutti i libri della London Library. Ed era proprio questa lettura che stava sconvolgendo l’animo e i pensieri di Poll. Iniziò a leggere brani tratti da libri di storia, di letteratura, di poesia, di prosa alle altre ragazze che rimasero sempre più sconcertate da quello che udivano. "Perché se gli uomini scrivono tale robaccia le nostre madri avrebbero sprecato la loro gioventù nel metterli al mondo?"