Un percorso educativo di preparazione all'intervento chirurgico del bambino e della famiglia: un'esperienza di lavoro nel reparto di Otorinolaringoiatria di Castel San Pietro Terme

Il bisogno di relazione getta le sue radici nella profonda natura umana, l’uomo non può non comunicare, infatti in lui tutto comunica anche in assenza di parole, attraverso elementi significativi quali i gesti, il tono della voce, la postura del corpo, le espressioni del viso, la prossemica del corpo, elementi che nel loro insieme costituiscono la comunicazione non verbale che spesso nella relazione possiede una forte valenza espressiva comunicativa. Comunicare significa condividere uno spazio fisico e mentale con altri e la comunicazione rappresenta il primo presupposto per creare una valida relazione di aiuto e diventa quindi uno strumento nelle mani dell’educatore. Innanzitutto è importante conoscere gli assiomi della comunicazione e i principi che la sostengono, come descritto dalla prof.ssa Genta M. L. nel suo libro (Genta, 2000, p. 138-139): “Una dimensione della comunicazione di derivazione empirica è il co-orientamento reciproco dei partner rispetto al mantenimento del processo comunicativo. Il co-orientamento riflette l’impegno reciproco dei partner nel partecipare al processo comunicativo e il livello relativo della loro attività diretta verso il partner e in base a questi aspetti troviamo: comunicazione simmetrica, asimmetrica, unilaterale e non condivisa. Si ha una comunicazione simmetrica quando entrambi i partner sono partecipanti attivi nel processo, entrambi costituiscono al mantenimento del dialogo ed entrambi sono coinvolti nella co-creazione di informazione. Un esempio potrebbe essere il gioco sociale del far finta in cui i partner costituiscono attivamente il gioco man mano che procedono, oppure una conversazione fantasiosa in cui i partner contribuiscono entrambi all’evolversi e all’emergere di nuovi argomenti o idee.