Annotazione e resa delle metafore nell'interpretazione consecutiva dei discorsi di Barack Obama

Un’altra accezione di discorso politico è quella che deriva dal gergo politologico angloamericano political discourse: questa espressione si riferisce in generale al complesso dello scambio comunicativo tra i vari protagonisti della scena politica (Mazzoleni, 1998: 135), vale a dire al dibattito politico ma anche all’informazione politica e anche agli aspetti non prettamente linguistici della comunicazione politica. Mazzoleni opta invece per una definizione di linguaggio politico di tipo socio-politologico, facendo partire l’analisi dall’osservazione dell’attività di comunicazione nell’ambito della politica. In questo quadro, occorre considerare il linguaggio politico come una categoria di analisi della comunicazione politica. Spesso viene effettuata un’equazione tra politica e parola, dunque tra politica e linguaggio: dietro questa equazione c’è l’opposizione tra politica parlata e politica come azione. Pur potendo stimolare forme di qualunquismo, questa equazione contiene un fondo di verità che è anche a fondamento della democrazia, perché porta ad escludere la violenza. L’accostamento tra politica e attività discorsiva trova una giustificazione anche nell’impossibilità di separare la politica dalla parola, dato che esse non appartengono a sfere separate, ma al contrario si sovrappongono. Il linguaggio politico può essere analizzato da un punto di vista oggettivo per quello che è e per come ha trovato espressione nelle democrazie e nei sistemi politici e non solo da una prospettiva teoretica (Ibid, 137). Con questo presupposto, riflettere sul significato di linguaggio politico significa anche chiedersi che cosa sia la politica e cosa la renda diversa da altre sfere dell’attività umana, porre la questione sulla sua natura conflittuale o negoziale o semplicemente comunicativa. Ma significa anche porsi domande sul rapporto tra politici, media e cittadini, impegnati nello scambio delle risorse simboliche del linguaggio, o per conquistare il potere con la retorica e le tecniche persuasive nel caso dei politici, o per contrastare il potere con la critica e con la dialettica nel caso dei media, oppure nel caso dei cittadini elettori per manifestare il consenso o la disapprovazione nei confronti dei messaggi persuasori dei politici partecipando al voto, che può essere paragonato ad un atto linguistico. In questo senso, emerge il valore simbolico del linguaggio politico; come sostiene Mazzoleni (Ibid, 138), affermare che il linguaggio politico è un elemento dotato di valenza politica e che i politici e i cittadini lo usano per fare politica equivale a dire che la retorica, i simboli e i rituali politici sono fattori cruciali della comunicazione politica.