Violenza assistita intrafamiliare: quando la purezza dell'infanzia viene violata

La psicoterapia EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un approccio utilizzato per il trattamento del trauma e le problematiche legate allo stress a seguito di vicende traumatiche come incidenti, abusi, violenze sessuali, eventi bellici, catastrofi naturali. È una tecnica che si focalizza sul ricordo degli eventi traumatici del passato che possono aver portato allo sviluppo di un Disturbo Post Traumatico da Stress. L’EMDR lavora sul ricordo degli eventi traumatici, in modo da rielaborarli nella memoria, per far sì che le esperienze traumatiche perdano la loro componente emotiva, cioè si desensibilizzino. Agisce a livello neurofisiologico basandosi sulla stimolazione emisferica alternata dei due emisferi celebrali, mentre il paziente si focalizza sugli aspetti dell’esperienza traumatica. Il trattamento non si focalizza sul sintomo in sé e per sé, ma sui ricordi cardine relativi all’evento traumatico di cui il sintomo è risposta. Consente al paziente di rivivere il trauma, ma nella sicurezza del setting terapeutico, trasformandolo in modo costruttivo in risorsa.
Dal punto di vista clinico, dopo il trattamento, il paziente non presenta più la sintomatologia legata al PTSD e discrimina meglio i pericoli reali da quelli immaginari condizionati dall’ansia. Inoltre, i pazienti riferiscono, ripensando all’evento, di percepirlo come un ricordo lontano non più disturbante dal punto di vista emotivo (Luberti, 2017).