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Il restauro di due cassettoni facenti parte della sacrestia dell'ex chiesa di Santa Maria in Brera

Prove di pulitura sulla superficie dei due cassettoni

La prima fase operativa ha avuto inizio effettuando una prima pulitura meccanica di tutta la superficie, sia esterna che interna, rimuovendo la polvere e lo sporco incoerente, utilizzando un microaspiratore e dei pennelli morbidi. Successivamente si sono testate diverse prove di pulitura prima con il test acquoso e poi con il test solventi42.
L’obiettivo è stato quello di rimuovere quei materiali filmogeni consistenti che hanno ricoperto per anni le superfici dei due arredi. La vernice inoltre è stata rimossa perché degradata e lacunosa ma, cercando di rispettare quella che è la patina originale. Si è cercato comunque di trovare un giusto compromesso tra il metodo di pulitura della superficie e di rimozione dei materiali filmogeni (vernici, adesivi e leganti pittorici) tenendo presente sia la patina antica sia la sicurezza per l’operatore. Prima di tutto si sono testati i metodi acquosi, meno tossici e successivamente i solventi organici neutri, ovvero solventi, polari o apolari, che non hanno caratteristiche basiche o acide ma che agiscono per polarità. Svolgono un’azione fisica, nei confronti del materiale da sciogliere coinvolgendo solo i legami inter-molecolari e non quelli intra-molecolari. Per poter rompere le forze di attrazione, inter-molecolari, tra le molecole del materiale, è necessario che quest’ultimo e il solvente, abbiano polarità simile ovvero un simile Fd (forze di dispersione43).

- Test acquoso: soluzioni tamponate44
In primis si sono testati i sistemi a base acquosa che hanno il vantaggio di limitare la tossicità, associata ai solventi organici, e di agire inoltre con maggiore controllo e selettività. Però a causa dell’elevata capillarità dell’acqua, potrebbero avere una penetrazione eccessiva negli strati del manufatto, i quali, se idrofili, potrebbero rigonfiare ed essere compromessi (Fig. 173). Per queste ragioni infatti bisogna prima procedere con un test di compatibilità con la superficie dell’opera. (Capitolo 6.7.1.).

Per capire meglio il concetto di come agiscono le soluzioni acquose bisogna precisare che la molecola di acqua ha una sua polarità e un elevato valore di costante dielettrica45, due proprietà che ne consentono una duplice azione: fisica, basata sulla polarità e che agisce solo sui legami intermolecolari (che avviene tra le molecole) e chimica incentrata sulla ionizzazione che interessa i legami intramolecolari (che avviene fra atomi all’interno di una molecola). L’acqua ha anche la capacità di ionizzare delle molecole rompendo così i legami chimici esistenti e formandone di nuovi e costituisce il mezzo entro cui agiscono gli acidi e le basi. Detto ciò nei confronti dei materiali apolari come oli, cere e idrocarburi, l’acqua non ha per nulla azione pulente al contrario quando invece si trova a contatto con materiali idrofili, come ad esempio proteine. Sulla capacità pulente si fa riferimento anche ai seguenti parametri ovvero, il pH e la conducibilità della soluzione acquosa, che vanno relazionati con il pH superficiale e alla conducibilità della superficie che si va a trattare (Capitolo 6.7.2. e 6.7.3).
Inoltre bisogna tenere presente che durante la pulitura magari con solo le soluzioni acquose non si raggiunge un risultato ottimale quindi in alcuni casi bisogna prendere in considerazione l’utilizzo di tensioattivi, chelanti, enzimi e di sostanze acide o basiche.

Per una pulitura controllata e selettiva sono state così preparate soluzioni tamponate con specifici valori di pH. Queste soluzioni si ottengono combinando un acido debole con un suo sale derivato da una base forte oppure una base debole con un suo sale derivato da un acido forte. Ogni sostanza tampone agisce entro un determinato intervallo di pH e va così sciolta in acqua “tamponando” con delle soluzioni acide/basiche fino a raggiungere il pH desiderato. Detto ciò bisogna anche considerare a che tipo di pH una sostanza può essere semplicemente pulita, rigonfiata o rimossa. Qui di seguito mostro una tabella per meglio chiarire questo concetto46.

Resine Naturali Terpeniche
Pulitura superficiale pH 5-5.5 Rimozione pH ˃ 8

Legante oleoso
Pulitura superficiale pH 5-7.5 Rimozione pH ˃8.5-9

Cera d’Api
Pulitura superficiale pH 5-7.5 Rimozione pH ˃8.5-9


A questo punto si sono preparate le soluzioni tamponate e poi testate sui piani alti dei due cassettoni in ordine come elencate di seguito:

Soluzione tamponata - pH 7 100 ml di acqua demineralizzata
con aggiunta di 0.52g di Bis-Tris47 tamponata fino a pH 7 per aggiunta graduale della soluzione 1M di HCL48.
Di questi 50 ml solo stati lasciati in soluzione libera e 50 ml si sono gelificati con 1,5g di Vanzan NF-C (gomma xantano)49

Soluzione tamponata - pH 8.5 100 ml di acqua demineralizzata
con aggiunta di 0.30g di Trizma base50 tamponata fino a pH 8.5 per aggiunta graduale della soluzione 1M di HCL.
Di questi 50 ml sono stati lasciati in soluzione libera e 50 ml si sono gelificati con 1,5g di Vanzan NF-C.

Soluzione tamponata - pH 10 100 ml di acqua demineralizzata
con aggiunta di 0.59g di CAPSO51 tamponata fino a pH 10 per aggiunta graduale della soluzione 1M di NaOH52.
Di questi 50 ml sono stati lasciati in soluzione libera e 50 ml si sono stati gelificati con 1,5g di Vanzan NF-C.

Soluzione tamponata - pH 11 100 ml di acqua demineralizzata
con aggiunta di 0.73g di EDTA53 tamponata fino a pH 11 per aggiunta graduale della soluzione tampone 1M di NaOH.
Di questi 50 ml sono stati lasciati in soluzione e gli altri 50 ml si sono gelificati con 1,5g di Vanzan NF-C.

Queste quattro soluzioni tamponate si sono provate in tre modalità libera, gelificata, con successiva lavorazione sulla superficie e gelificata con un tempo di permanenza sulla superficie di 5 min.

Alcuni accorgimenti:
• una volta preparate le soluzioni tamponate, gli ml gelificati devono essere conservati in frigo per evitare la crescita delle muffe;
• per prepararle bisogna utilizzare un piaccametro a immersione. Ad ogni utilizzo deve essere tarato; bisogna innanzitutto lasciarlo in acqua demineralizzata per almeno 15 minuti, lo si mette successivamente in una soluzione a pH 7.01, si tara lo strumento e poi in una soluzione o a pH acido a pH 4.01 o a pH basico a pH 10.01;
• il Vanzan NF-C durante la gelificazione si raggruma, bisogna sempre usare l’agitatore magnetico.

Durante tutte le prove, sono stati osservati i tamponcini di cotone per capire l’azione svolta dal test acquoso.




42 Dal libro di P. Cremonesi “Un approccio alla pulitura dei dipinti mobili”, Il Prato casa editrice, Padova, 2016, p. 57.
43 P. Cremonesi, “Un approccio alla pulitura dei dipinti mobili”, Il Prato casa editrice, Padova, 2016, p.82.
44 Per dare ad una soluzione acquosa un preciso valore di pH e garantire che lo mantenga costante, anche quando applicata su un materiale filmogeno, divenuto acido perché ossidandosi durante l’invecchiamento, si tampona la soluzione stessa. Dal libro di P. Cremonesi, “Un approccio alla pulitura dei dipinti mobili”, Il Prato casa editrice, Padova, 2016, p.59.
45 La costante dielettrica è una grandezza fisica e s’intende la tendenza di una sostanza a contrastare l’intensità di un campo elettrico in essa presente. Dal libro di P. Cremonesi “Un approccio alla pulitura dei dipinti mobili”, Il Prato casa editrice, Padova, 2016, p.30.
46 Dal libro di P. Cremonesi “Un approccio alla pulitura dei dipinti mobili”, Il Prato casa editrice, Padova, 2016, pp. 34-35-127.
47 Bis(2-Idrossietil)ammino-tris(idrossimetil)metano.
48 Acido cloridrico 1M indica la sua concentrazione, ovvero la quantità di soluto in un certo solvente. La Molarità (M) indica il numero di moli di soluto presenti in 1 litro (1 L) di soluzione.
49 Polisaccaride estratto da batteri capace di dare gel pseudoplastici stabili fino a 60° C. Inoltre trattengono fortemente l’acqua e possono essere utilizzati per la pulitura di superfici sensibili all’acqua. I gel sono comunque più viscosi rispetto a quelli ottenibili con Klucel G.
50 Base organica debole solubile in acqua e in solventi polari ed è usato per la preparazione di soluzioni tampone.
51 Usato per la preparazione di soluzione tampone.
52 Idrossido di sodio (NaOH) è una base forte completamente dissociata in acqua; questo significa che libera in maniera completa gli ioni OH-.
53 Acido etilendiamminotetracetico (EDTA), è un acido carbossilico.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il restauro di due cassettoni facenti parte della sacrestia dell'ex chiesa di Santa Maria in Brera

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Informazioni tesi

  Autore: Gloria Erbeia
  Tipo: Laurea magistrale a ciclo unico
  Anno: 2019-20
  Università: Accademia di Belle Arti
  Facoltà: LMR/02 Conservazione e Restauro dei Beni Culturali
  Corso: Restauro
  Relatore: Luca Quartana
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 223

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