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Benessere sessuale in adolescenza. Studi recenti sull'educazione sessuale

Programmi di educazione sessuale

I programmi di educazione sessuale sottendono varie motivazioni al perché tutti dovrebbero aver accesso all’educazione sessuale: in primis, rispettare il diritto umano all’accesso a informazioni adeguate relative alla salute. La seconda motivazione fa riferimento alla centralità della sessualità nella vita dell’essere umano, che rende necessario promuovere la salute sessuale. Si aggiunge l’esigenza di educare in modo adeguato e attento alla società moderna, i cui giovani che vi appartengono sono vittime di informazioni errate provenienti da fonti non attendibili.
Michelle Fine (1988) ha sostenuto che i corsi di educazione sessuale a scuola tendono a diffondere informazioni sulla sessualità associata a violenza, vittimizzazione e moralità individuale. L’enfasi sugli aspetti negativi ha svantaggiato le giovani donne e ha contribuito ad una disparità di salute sessuale.

L’attuale clima politico che circonda l’educazione alla salute sessuale è un deterrente significativo all’inclusione del piacere, trascinando con sé quattro sfide che rendono complicato per gli educatori implementarlo all’interno dei programmi. La prima vede finanziamenti inadeguati per programmi di insegnamento uniformi; la seconda è rappresentata da una mancanza di tecniche di insegnamento uniformi; la terza dall’assenza di linee guida chiare e coerenti in materia di educazione alla salute sessuale e infine la mancanza di discorsi pubblici favorevoli al sesso.
A favore di una comprensione olistica delle componenti psicologiche e fisiche del piacere, si suggerisce di introdurre nei programmi scolastici dei cambiamenti nella lingua e l’introduzione di nuove attività, di allontanarsi dall’idea che il piacere riguardi solo l’orgasmo o l’eccitazione (Lamb,1997; Allen & Carmody,2012).

Se si attuassero cambiamenti nel linguaggio, rendendolo più positivo e inclusivo, questi potrebbero influire positivamente sui comportamenti sessuali degli adolescenti, anche modificando le narrazioni comuni associate alla sessualità adolescenziale. Di fatto, le esperienze individuali di piacere sono influenzate dalle costruzioni sociali attorno all’attività sessuale, ovvero ciò che le persone si aspettano che sia piacevole, come le persone esprimono il piacere e ciò che le persone credono di non dover trovare piacevole sono soggetti a variabili come la moralità e l’orientamento sessuale (Tiefer,2004).

Per concludere, etnografi come Trudell (1993), McKay (1999), Fields (2008) e Connell e Elliot (2009) hanno notato che i modi attuati nei discorsi in aula sull’educazione alla salute sessuale ricreano le disuguaglianze sociali basate su identità di genere, orientamento sessuale, classe, razza, stato di disabilità e molti altri. Per esempio, la pedagogia standard è radicata nell’eterosessualità, che tende a riflettere e reiterare le aspettative culturali del comportamento di genere in modi che svantaggiano le donne e limitano le opportunità di esplorazione delle preferenze sessuali (Fine,1988; Allen, 2005; Lamb, 2013). Consegue una costruzione della sessualità in cui uomini e donne sono posizionati come opposti, intrinsecamente diversi, con gli uomini in posizioni di potere e il desiderio delle donne è definito come il risultato di ciò (Irigaray,1985). L’enfasi comune sul sesso per la riproduzione privilegia il potenziale erotico (risposta sessuale di cui sono capaci tutti i corpi) dei corpi maschili, ignorando quello dei corpi femminili (Johnson,2009). Raramente si fa riferimento all’eccitazione, all’orgasmo o all’eiaculazione esclusivamente per il piacere, in quanto se ne discute come processo corporeo in relazione alla riproduzione che nei corpi maschili sono necessari (Fine, 1988; Levine, 2006; Pastor, 2009). Le parti coinvolte nel piacere femminile come il clitoride, la spugna perineale o uretrale non sono ritenute necessarie per il concepimento e quindi sono ignorate dai programmi di educazione sessuale e lasciate fuori dalle presentazioni di anatomia sessuale (Johnson,2009). Le donne sono quindi chiaramente sfavorite da queste pratiche educative perché hanno meno probabilità di provare piacere sessuale e di sviluppare conoscenze o abilità necessarie per avere il controllo del proprio piacere.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Benessere sessuale in adolescenza. Studi recenti sull'educazione sessuale

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Informazioni tesi

  Autore: Michela Pia
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi di Cagliari
  Facoltà: Magistero
  Corso: Psicologia
  Relatore: Luisa pedditzi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 102

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Parole chiave

adolescenza
educazione sessuale
sexting
autoerotismo
benessere sessuale
primo rapporto sessuale

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