Progetto di ricostruzione degli arredi facenti parte della sacrestia dell'ex Chiesa di Santa Maria in Brera
Programma Metashape scan 3D
I parametri più importanti da considerare, per la scelta del programma idoneo sono stati l’accuratezza e il tempo d’impiego perché si è voluto ottenere un rilievo in 3D nel minor tempo possibile. Infatti la decisione è stata quella di prendere in considerazione il programma Metashape scan 3D della Agisoft, come software da sperimentare, facile da utilizzare anche perché sul web esistono diversi tutorial.
Agisoft Metashape è un software stand-alone42 per il processo fotogrammetrico delle immagini digitali ed è in grado di generare dati utilizzabili da applicazioni GIS43 per la documentazione del patrimonio culturale. Questo programma è derivato da Agisoft PhotoScan (Fig. 140).
Metashape ha il vantaggio di una risoluzione molto alta, ha una velocità notevole e in più è dotato di un sistema intelligente di elaborazione automatizzata. Durante il processo ha la capacità di lavorare con migliaia di immagini che permettono di ricavarne dei dati che possono essere rielaborati per l’utilizzo professionale.
Grazie al rilievo in 3D si è riusciti a documentare lo stato di conservazione del cassetto, consultabile ad una visione di 360°.
Procedura di rilevamento tridimensionale partendo delle fotografie 2D
La prima cosa da fare è ottenere un’acquisizione delle immagini, in alta risoluzione, con una macchina fotografica professionale e un formato RAW, utilizzato per avere maggiori dettagli. In questo caso si è utilizzata una reflex, modello Canon EOS 1300 D, che utilizza un sensore APS-C da 18 megapixel e con focale di 16 mm, per avere una scena piuttosto ampia e con angolo di campo piuttosto elevato.
Al fine di ottenere le foto più nitide possibile, senza sfocature, ombre e soprattutto mantenendo la stessa lunghezza focale, per tutta la sequenza di foto, meglio effettuare queste in un luogo esterno per avere una luce più diffusa e omogenea possibile evitando quelli che sono gli effetti di ombre proprie e portate che si possono creare sull’oggetto compromettendone i dettagli e i particolari delle texture. Troppe zone d’ombra oppure troppe zone di luce eccessiva appiattiscono la tridimensionalità rendendola difficilmente ricostruibile. Inoltre è importante avere un grande spazio intorno all’oggetto per permettere all’operatore di girarci intorno e di effettuare tutte le foto possibili, senza trovare ostacoli. In questo caso, il cassetto, si è posizionato su uno sgabello.
L’oggetto deve rimanere fermo per tutta l’operazione e così fotografato a 360°, in tutti i lati e anche sopra e sotto. L’operatore invece si deve muovere intorno ad esso cercando di spostarsi di pochi millimetri e scattando foto in sequenza. Si consiglia di scattare una fotografia almeno ogni 15 gradi di spostamento.
Non importa se in alcune foto si è più vicini o più lontani all’oggetto da fotografare, l’importante è che l’impostazione della macchina fotografica sia quella e non cambi mai per tutta la durata del lavoro.
Si è utilizzato inoltre il diaframma a 6.3, invece per quanto riguarda la nitidezza si è mantenuto un ISO basso, nel nostro caso di 400. Mentre per il tempo di esposizione si è mantenuto 1/160 sec.
Sarà poi il programma Metashape a rilevare tutte le immagini e a fare le dovute correzioni.
Nel mio caso, ho notato che con più ho fatto foto all’oggetto, più mi sono aiutata molto nel risultato finale migliore possibile, per poi andare magari a selezionare quelle foto e scartando quelle che mi causavano problemi durante la lavorazione del programma. In più anche perché l’acquisizione delle fotografie mi hanno garantito un più alto grado di sovrapposizione possibile nell’ottenimento del risultato più ottimale.
Per il rilievo del cassetto, sono state scattate circa 400 foto.
Le fotografie sono state scattate facendo un giro completo di 360° e poi capovolgendo l’oggetto su un lato e fotografando il sotto, ricominciando a fotografare tutto l’oggetto per ottenere delle foto in sequenza e per garantire un rilievo completo.
42 In informatica vuol dire che funziona in maniera indipendente da altre unità di elaborazione, ovvero è autonomo.
43 GIS è l’acronimo di Geographic information system ovvero sistema informatico geografico. Localizza in uno spazio e quindi su una mappa, oggetti contenuti in un database e raggruppati in base a caratteristiche simili gestendoli in strati, chiamati layer.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Progetto di ricostruzione degli arredi facenti parte della sacrestia dell'ex Chiesa di Santa Maria in Brera
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Informazioni tesi
Autore: | Gloria Erbeia |
Tipo: | Laurea magistrale a ciclo unico |
Anno: | 2019-20 |
Università: | Accademia di Belle Arti |
Facoltà: | Conservazione dei Beni Culturali |
Corso: | LMR/02 Conservazione e Restauro dei Beni Culturali |
Relatore: | Davide Petullà |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 261 |
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