Mutismo selettivo: diagnosi e legami familiari
Profilo psicologico e comportamenti tipici dei bambini con MS
Molti ricercatori e clinici concordano col correlare le manifestazioni di natura psicogena dell'MS con quelle tipiche dei disturbi d'ansia, specialmente con la fobia sociale (Bissoli, 2007). Le manifestazioni emotive e comportamentali maggiormente evidenziate, infatti, sono: timidezza, imbarazzo, vergogna, diffidenza, inibizione, isolamento e ritiro sociale (Gordon, 2001; D'Ambrosio, & Coletti, 2002; Cohan et al., 2006). Per quanto riguarda i comportamenti tipici, in alcuni bambini con MS si osservano condotte vischiose nei confronti di un interlocutore selezionato, mentre all'interno dell'ambito familiare si osservano maggiormente comportamenti che esprimono collera, opposività e controllo eccessivo del comportamento degli altri (D'Ambrosio, & Coletti, 2002).
Tuttavia, in genere, i tratti comportamentali che tipicamente si riscontrano in questi bambini sono: testa e spalle lievemente curvate in avanti, sguardo evasivo abbassato, braccia irrigidite e stese lungo il corpo, sguardo fisso nel vuoto o volto inespressivo, come se ignorasse l'altro (Capobianco, 2009). Tali manifestazioni sono tutte riconducibili alla timidezza, all'ansia e all'inibizione, che si traducono nella messa in atto di condotte di ritiro ed evitamento (sia fisico che verbale) come strategia di difesa per affrontare situazioni nuove o non familiari in cui il bambino prova paura e disagio (Capobianco, 2009). Nel corso del tempo, potrebbe accadere che il bambino consolidi questa modalità di risposta agli stimoli sociali e questo costituirebbe un fattore di mantenimento rispetto agli stati ansiosi provati di fronte a tali situazioni (Capobianco, 2009; Bianchi, 2020). Prima di esplorare in modo più approfondito il comportamento tipico dei bambini con MS, occorre soffermarsi sugli stati mentali, sui pensieri e sulle credenze che mediano i loro stati emotivi e comportamenti.
Lo studio delle variabili cognitive in bambini con MS non è semplice a causa della difficoltà ad esplorarle e a renderle esplicite. Il clinico può farle emergere attraverso l'osservazione dei comportamenti dei bambini o attraverso strategie di valutazione non verbali (quali il disegno o il gioco) (Capobianco, 2009). A partire da ciò, è possibile riconoscere alcuni nuclei disfuzionali nei bambini con MS (Bissoli, 2007):
• Inadeguatezza e incapacità: nelle situazioni sociali, il bambino con MS proverebbe un forte disagio e un'intensa ansia, accompagnati dalla percezione di pericolo rispetto alla situazione non familiare. La conseguenza è una svalutazione personale, che porterebbe il bambino a percepire se stesso come socialmente inadeguato e incapace.
• Paura del giudizio altrui: nel bambino con MS sarebbe presente l'idea che gli altri giudicano sempre in modo negativo ciò che fa e ciò che dice. Il bambino si sentirebbe minacciato da tali possibili giudizi e la conseguenza sarebbe il timore di esporsi socialmente, considerando l'ambiente esterno come pericoloso e imprevedibile.
• Vergogna e metavergogna: dopo l'esposizione ad uno stimolo sociale che genera nel bambino con MS una timidezza estrema e vergogna, egli proverebbe paura che gli altri si accorgano della sua vergogna. Questo aumenta la possibilità che egli si percepisca come inadeguato, incapace e noioso e quindi si può considerare un fattore di mantenimento rispetto al MS.
Secondo il modello cognitivista, tali credenze guidano il comportamento individuale, permettendo al bambino di creare delle regole utili per prevedere le possibili conseguenze delle sue azioni e, quindi, per evitare di provare ansia o vergogna e per evitare che gli altri si accorgano della sua diversità e inadeguatezza (antigoal del bambino con MS) (Beck, 1976; Miceli, & Castelfranchi, 1999). A partire da questi elementi, le distorsioni cognitive presenti nei bambini con MS potrebbero essere (Capobianco, 2009):
• Catastrofizzazione: il bambino con MS tenderebbe a esasperare le conseguenze dei propri errori.
• Ipergeneralizzazione: il bambino proverebbe timore e si sentirebbe incapace e inadeguato in ogni ambito extrafamiliare.
• Astrazione selettiva: il soggetto affetto da MS darebbe più peso alla sua incapacità rispetto agli elementi positivi di sé.
• Minimizzazione delle proprie risorse (Kendall, & Di Pietro, 1995).
Un comportamento tipico dei bambini con MS è il freezing (congelamento): a causa delle credenze disfunzionali di sé viste precedentemente, il bambino di fronte ad una situazione sociale non familiare sperimenterebbe una forte attivazione ansiosa, che gli impedisce di rispondere in modo adattivo (Bianchi, 2020). La conseguenza è la messa in atto una risposta disadattiva, nella direzione di un'inibizione espressiva, motoria e linguistica (freezing). L'interazione sociale è, dunque, percepita come pericolosa e non affrontabile e questo va ad aumentare il senso di inefficacia e l'ansia e la vergogna provata. L'aumento di queste due emozioni conferma il pericolo imminente (affect as information) e provocano un intensificarsi della risposta inibitoria (Bianchi, 2020).
I bambini con mutismo selettivo sono anche caratterizzati da un eccessivo automonitoraggio, per cui sono attenti ai segnali di attivazione ansiosa e hanno una grande capacità di autocontrollo comportamentale (Rezzonico, Iacchia, & Minticelli, 2018). Questo è funzionale allo scopo di non mostrare agli altri la propria vergogna (Bianchi, 2020). È quindi possibile proporre un modello cognitivista del mutismo selettivo, sovrapponibile al modello di Clark e Wells della fobia sociale. Il mutismo selettivo, infatti, è una particolare manifestazione dell'ansia sociale che si manifesta principalmente nell'età infantile ed entrambi i disturbi sono caratterizzati da una reazione di inibizione comportamentale (Steinhausen et al., 1996; Kumpulainen et al., 1998).
La differenza tra i due, però, risiede nel fatto che tale reazione è molto più intensa nel caso del mutismo selettivo (Bianchi, 2020); inoltre, mentre nella fobia sociale tale comportamento si manifesta maggiormente come fuga, nel mutismo selettivo prevale la reazione di freezing, in quanto l'età infantile dà meno possibilità al bambino di sottrarsi fisicamente dalla situazione sociale che provoca disagio. Proprio a causa di questa impossibilità di fuggire, il bambino si sente più vulnerabile e inefficace e, di conseguenza, la reazione di inibizione comportamentale è più intensa (Bianchi, 2020). Mutismo e inibizione sono considerati funzionali dal bambino con MS, poiché gli consentono di ridurre momentaneamente il forte disagio e ansia provati nelle situazioni sociali (Bianchi, 2020). L'effetto è che gli altri non gli chiedono più di parlare o di interagire con loro, arrivando ad ignorarlo. [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
Mutismo selettivo: diagnosi e legami familiari
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Federica Cannata |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2020-21 |
Università: | Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Scienze e tecniche psicologiche |
Relatore: | Federica Facchin |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 56 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi