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La Comprensione del Testo Orale in Bambini con Regolare Sviluppo del Linguaggio e Bambini con Disturbo Specifico del Linguaggio: quali differenze?

Profilo linguistico del Disturbo Specifico del Linguaggio

Acquisire una lingua significa apprendere un sistema composto da un numero finito di unità minime prive di significato proprio, che vengono comunemente denominate fonemi, la combinazione delle quali genera unità più grandi con significato, parole, e da un insieme finito di regole sintattiche e grammaticali che organizzano la combinazione di tali unità per permettere di generare un numero infinito di frasi.

Quando questa capacità di combinazione, detta anche capacità generativa, o capacità di codifica si manifesta in ritardo o risulta deficitaria, allora si parla di disturbi del linguaggio. Vista la considerevole eterogeneità nell’ambito dei bambini DSL, spesso diversi aspetti del linguaggio possono risultare variamente compromessi:

- Disturbi fonologici: rappresentano le difficoltà più frequenti poiché in genere rappresentano la prima manifestazione del disturbo del linguaggio, assumendo espressività diversa a seconda delle fasi di sviluppo e della natura dei compiti linguistici. All’esordio del linguaggio, le difficoltà fonologiche sono evidenziate da una lallazione poco variata e in seguito da difficoltà persistenti nell’organizzazione dei suoni all’interno della parola. Tali difficoltà rendono faticose la costruzione e la stabilizzazione delle rappresentazioni fonologiche che corrispondono agli elementi semantici elaborati. Il ritardo con cui i bambini DSL producono le prime parole, è il segno più evidente degli effetti delle difficoltà fonologiche nell’organizzazione del lessico (Leonard, 1998).

In un secondo tempo, quando il bambino ha sviluppato un repertorio lessicale più ampio, il disturbo fonologico si manifesta nella sua forma più classica e conosciuta, cioè in alterazioni della struttura fonologica della parola, che quando sono numerose, rendono il linguaggio inintelligibile. Bortolini (1995) indica quattro principali caratteristiche del disturbo fonologico:
1) la persistenza di processi che sono tipici dello sviluppo normale in età precedenti;
2) la presenza di processi insoliti e di parole idiosincratiche;
3) l’uso variabile dei processi fonologici, per cui le stesse strutture fonetiche vengono realizzate in modo diverso a seconda dei contesti con il risultato che la stessa parola viene prodotta in modo variabile e imprevedibile;
4) la preferenza sistematica di un suono, per cui una consonante in genere viene utilizzata per coprire una vasta gamma di bersagli fonetici.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La Comprensione del Testo Orale in Bambini con Regolare Sviluppo del Linguaggio e Bambini con Disturbo Specifico del Linguaggio: quali differenze?

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Informazioni tesi

  Autore: Beatrice Peroni
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Maria Chiara Levorato
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 109

FAQ

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Parole chiave

dsl
disturbo specifico del linguaggio
bambini tipici-atipici

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