Immigrazione e imprenditoria cinese nel distretto di Prato

Le imprese di immigrati cinesi a Prato realizzano prevalentemente il cosiddetto pronto moda. Tuttavia, alcune di esse stanno iniziando ad entrare anche in determinate specializzazioni tessili, come la tintoria di abiti e di tessuti o la produzione di filati (anche se per il momento sono un numero esiguo). Già risultano presenti, secondo l’intervistato X, alcune aziende cinesi che hanno iniziato a trattare il tessuto. Per fare ciò, quest’ultime acquistano imprese pratesi e mantengono i tecnici e gli operai esperti nello svolgimento di operazioni molto delicate e complicate, come quelle normalmente richieste per realizzare tali tipi di lavorazioni. Tramite l’aiuto di esperti italiani del settore, sicuramente, in futuro, la manovalanza cinese riuscirà ad acquisire le maestranze necessarie per svolgere l’attività in maniera autonoma. Chiaramente tutto ciò dipenderà anche dalla volontà degli italiani di continuare a lavorare o meno in fabbrica.
Sono presenti, inoltre, alcune imprese cinesi direttamente in contatto con la zona della produzione di capi in pelle, ma la maggior parte delle imprese producono comunque “just in time”, in particolare: T-shirt, coprispalle, canottiere per l’estate, pantaloncini, biancheria intima, etc., tutti capi, generalmente, di bassa qualità. L’intervistato X conferma quanto appena detto sostenendo che “il prodotto realizzato dai cinesi è prevalentemente pronto moda ma il range è molto più ampio. Ci sono alcuni che stanno iniziando a lavorare il filato per maglieria e tessuti. Importano i filati e iniziano a tingere o a rifinire”.Quest’ultimo aspetto è molto importante e, se davvero tutta la parte della nobilitazione del tessuto dovesse passare alle ditte cinesi, lo scenario del distretto di Prato cambierebbe o nel senso di un’integrazione fra ditte pratesi e cinesi o in quello di un rafforzamento ulteriore delle seconde.
Negli ultimi anni, inoltre, i cinesi hanno iniziato ad avviare delle attività commerciali in pieno centro rilevandole dagli italiani, dove vendono i loro prodotti per assicurare ai cittadini cinesi il mantenimento degli usi e dei costumi della loro terra. Possiamo affermare che, adesso, l’immigrato cinese che si trova a Prato da diversi anni, possiede le competenze per essere imprenditore a tutto tondo, non solo nel pronto moda. Secondo l’intervistato W: “Ora i cinesi sono nel commercio, nell’artigianato, nel tessile, nei servizi, nell’immobiliare. Ci sono società immobiliari cinesi che gestiscono gli stanzoni del macrolotto, che hanno comprato e che riaffittano a cinesi. Società che hanno dei volumi d’affari importanti”. Inoltre, l’intervistato M aggiunge: “Ora c’è una presenza di commercio molto ampia. C’è anche una presenza di imprese di servizi (dagli anni 2000) che è molto diversificata, e che comprende i servizi all’impresa, i call center, gli Internet Point, le agenzie di viaggio, i ristoranti, i parrucchieri, le gioiellerie, etc.”. Sulla questione degli Internet Point a Prato è stata svolta nel 2007 una ricerca ad opera di Tom Denison e Graeme Johanson (Monasch University) per analizzare, attraverso un questionario e varie interviste ai gestori di queste strutture, l’intenso utilizzo degli Internet Point di Prato da parte degli immigrati cinesi. Da questa ricerca sono emersi dati importanti. In primis, è risultato che la maggior parte degli Internet Point cinesi a Prato (nel 2007 erano 6 su un totale di 16) sono aperti 24h su 24 e sono dotati ciascuno in media di oltre 100 computers, ed oltre a questo, generalmente, non offrono altri servizi. La maggior parte dei frequentatori degli Internet Point sono uomini e sono lavoratori; gli studenti rappresentano solo l’8%. Circa il 70% hanno un’età compresa tra i 20 e i 29 anni e il 92% vive e lavora a Prato. Il 67% degli utilizzatori intervistati ha dichiarato di avere una postazione Internet a casa o nel luogo del lavoro ma preferisce comunque recarsi agli Internet Point perché la connessione è più veloce e per passare del tempo con i propri amici. E’ risultato infatti che circa l’81% di essi si reca in questi locali accompagnato da uno o più amici. Gli Internet Point aiutano nell’apprendimento della lingua, rafforzano i rapporti degli emigranti con la loro terra d’origine e facilitano l’accesso alla cultura cinese attraverso musica e notizie. La differenza rispetto agli Internet Point non cinesi (sia che vengano gestiti da italiani che da asiatici del sud) si avverte perché gli orari di apertura seguono quelli lavorativi e molti possiedono dagli otto ai venti computer e perché ci sono una serie di servizi aggiuntivi, quali telefonate internazionali, fax, fotocopie e corrieri espresso.