L'infermiere nell'emergenza extraospedaliera confronto fra modelli nazionali ed internazionali.

L'ultimo documento contiene le indicazioni all’esecuzione di un ECG a 12 derivazioni e i criteri di applicazione del protocollo MANO. Gli obiettivi sono:
ridurre l’intervallo libero da terapia nella fase extraospedaliera nei pazienti affetti da dolore toracico tipico per sindrome coronarica acuta;
implementare la centralizzazione dei pazienti con SCA;
ottimizzare l’impiego delle risorse professionali (infermieri) nella gestione del dolore toracico sul territorio;
documentare in modo dettagliato il decorso clinico del paziente. L'infermiere, dopo aver raccolto le informazioni relative alle caratteristiche del dolore (origine, qualità, irradiazione, tempo d'insorgenza), ed aver effettuato un'anamnesi e valutazione del paziente completa, effettua un ECG a 12 derivazioni con il lifepak® 12.

L'esecuzione del tracciato è indicata in pazienti:
che presentano dolore compreso fra la linea che unisce le creste iliache e la mandibola presente o recentemente scomparso (entro le 12 ore precedenti).
Che non presentano dolore ma sono in distress respiratorio o in stato di shock non traumatico.
Che hanno avuto perdita di coscienza, con attivazione neurovegetativa (nausea, vomito, pallore, sudorazione algida) in qualunque condizione clinica nella quale si sospetti un problema ischemico miocardio.

Contemporaneamente si contatterà la centrale e si avvierà il protocollo MANO:
- ossigeno, maschera con flusso a 8-10 lt/min;
- nitroderivati, dosaggi ed indicazioni come indicato nel precedente protocollo;
- ASA: acetilsalicilato di lisina, somministrazione EV 500 mg in bolo;
- morfina, come da precedente protocollo;
- eparina, è indicato solo su IMA STEMI, effettuare un bolo di 60 UI/kg fino ad un massimo di 4000 UI.