Il sistema di risposta ONU alle emergenze Umanitarie Complesse. L’Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari (Office for the Coordination of the Humanitarian Affairs, UN-OCHA)
Principi dell’intervento umanitario
La prima ispiratrice dei principi d’azione umanitaria è stata la Croce Rossa Internazionale che, quale prima mandataria della verifica dell’applicazione del diritto umanitario pattizio, aveva rilevato l’esigenza di essere percepita sul campo delle emergenze complesse, quale un interlocutore fidato, non fazioso e credibile da tutte le parti in conflitto, nel supremo interesse delle vittime, combattenti e non, dei conflitti armati, in situazioni dove la capacità di mediazione, negoziazione e di accordo su trattamento dei prigionieri di guerra, feriti di tutte le parti in lotta, rilascio ostaggi, accesso a campi di prigionia o presidi sanitari in aree ad alto tasso di conflittualità ecc., si era rivelato assolutamente necessario al fine del perseguimento della propria missione ed accessibilità nei luoghi di primario interesse umanitario.
Durante la 20^ Conferenza Internazionale della Croce/Mezza Luna Rosse di Vienna del 1965, tali esigenze vengono codificate nei cdd. principi fondamentali del movimento che sono: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontarietà, Unitarietà ed Universalità.
Di questi la comunità umanitaria ne ha generalmente riconosciuto i primi quattro anche perché gli ultimi tre, volontarietà – unitarietà – universalità, erano e sono strettamente legati alla natura associativa del CICR (si riferiscono rispettivamente all’assenza di desiderio di guadagni insorgenti dall’attività prestata dai suoi membri, unicità organizzativa all’interno di ogni nazione ed uguaglianza ed obbligazione al supporto reciproco tra le varie società del sodalizio).
Il principio di umanità si riferisce all’imperativo di portare aiuto e soccorso laddove la sofferenza si manifesti; scopo dell’attività umanitaria deve essere la protezione della vita in essere e della salute assicurando il rispetto dell’essere umano.
Il principio di neutralità manifesta l’esigenza degli operatori umanitari di non prendere parte nelle dispute tra le eventuali parti in causa od indulgere in controversie di natura politica, razziale, religiosa o ideologica; gli operatori umanitari, in virtù di questo principio, devono apparire ed agire quali terzi non giudicanti tra le parti, perpetrando esclusivamente i fini umanitari di cui sono latori.
Il principio dell’imparzialità prevede un’attività umanitaria ispirata esclusivamente all’esigenza manifestatasi dando priorità secondo il grado d’urgenza delle emergenze senza distinzioni di nazionalità, razza, genere, credo religioso, classe od opinione politica; in quest’ambito si vuole enfatizzare l’applicazione tecnica del soccorso umanitario prestato, scevro da qualsiasi ulteriore considerazione d’opportunità viziata da fattori altri rispetto quelli della priorità obiettivamente rilevabili nei casi di specie concreti.
Per ciò che concerne il principio dell’indipendenza, è l’autonomia dall’agenda politica, economica, militare od altro, che ogni attore possa avere nell’area d’interesse umanitario in questione, a porsi quale bastione contro il possibile impiego dell’azione umanitaria in funzione strumentale di altri fini od interessi inferenti la situazione oggetto d’attenzione umanitaria; l’attore umanitario, oltre ad apparire mosso da spirito benevolo (umanità), scevro da interessi delle parti in causa (neutralità), immune ad inclinazioni etiche, morali od altro proprie (imparzialità), deve anche essere scevro da interessi di terza ed altre parti non direttamente apparenti ma possibilmente intenzionate a perorare i propri interessi per interposta persona (giuridica).
Con risoluzione dell’Assemblea Generale 46/182 del 1991, i primi tre dei principi anzidetti (umanità, neutralità ed imparzialità) sono stati sottoscritti dall’ONU stabilendo contestualmente il ruolo del Coordinatore del Soccorso Umanitario, Emergency Relief Coordinator – ERC.
Con risoluzione 58/114 del 2004, l’Assemblea Generale dell’ONU sottoscriveva anche il quarto principio umanitario dell’indipendenza nell’azione umanitaria.
Il codice di condotta per il movimento della Croce/Mezza Luna Rosse ad organizzazioni non governative nell’assistenza e soccorso emergenziale fa espresso riferimento ai principi umanitari ed è stato sottoscritto da oltre 492 organizzazioni operanti nel settore.
Lo scopo convergente dei principi anzidetti è sostanzialmente quello di perorare una presenza dell’operatore umanitario in aree possibilmente ad alta sensibilità conflittuale che si riveli pressoché trasparente ed ininfluente alle diatribe in atto purtuttavia portatore di benefici non esclusivi ed anzi che si ponga quale credibile ed affidabile interlocutore rispetto tutte le parti in causa.
Come si vedrà, ancorché comunemente riconosciuti nel mondo umanitario, i principi del suo intervento non sono esattamente adottati nella stessa misura dai vari operatori sia formalmente, per configurazione statutaria, o de facto, per dipendenze dirette od indirette da governi, donatori preminenti, ecc., ponendo talune problematiche in ordine all’accesso umanitario in aree gravate da forti e/o numerosi interessi interni/esterni e/o alti tassi conflittuali; lo scrivente definisce questo ambito come la categoria della “percezione settoriale esterna dell’azione umanitaria” (come si percepisce l’azione umanitaria di una organizzazione fuori dal settore di riferimento).
Si possono inoltre porre barriere distintive o differenziali nell’ambito della compartecipazione ad una risposta umanitaria coordinata tra vari operatori laddove questi non intendano relazionarsi con altri collaterali al fine di non essere od essere percepiti, nell’area interessata, più o meno collusi con interessi cui essi non vogliano o meno far riferimento; per l’autore del presente elaborato, questo contesto può essere categorizzato come “percezione settoriale interna dell’azione umanitaria” (come si percepisce l’azione umanitaria di una organizzazione all’interno del settore di riferimento).
Un breve cenno di ipotesi di ricerca sulle percezioni interne ed esterne delle organizzazioni umanitarie potrebbe essere utile a definirne ab initio il grado d’impiegabilità rispetto l’ambiente politico di crisi.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il sistema di risposta ONU alle emergenze Umanitarie Complesse. L’Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari (Office for the Coordination of the Humanitarian Affairs, UN-OCHA)
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Informazioni tesi
Autore: | Massimiliano Ferri |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2018-19 |
Università: | Università degli Studi Guglielmo Marconi |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze Politiche |
Relatore: | Alessandro Ferrari |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 141 |
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