La qualità del lavoro nell'esperienza dell'OIL e nelle politiche sociali europee

In forza della richiamata iniziativa, la Commissione formula una proposta di principi comuni di flessicurezza in linea con le indicazioni provenienti dagli esperti. La Commissione, anzitutto, sulla scorta della precedente elaborazione e dell’esperienza realizzata dagli Stati membri, cristallizza la struttura della flessicurezza intorno alle quattro componenti politiche puntualizzate dagli esperti: a) forme contrattuali flessibili ed affidabili (nell’ottica dei datori di lavoro e dei lavoratori, degli insiders e degli outsiders), mediante una normativa del lavoro, una contrattazione collettiva ed un’organizzazione del lavoro moderne; b) strategie integrate di apprendimento lungo tutto l’arco della vita, per assicurare la continua adattabilità ed occupabilità dei lavoratori, in particolare di quelli più vulnerabili; c) efficaci politiche attive del mercato del lavoro, capaci di aiutare le persone a far fronte ai cambiamenti rapidi, di ridurre i periodi di disoccupazione e di agevolare le transizioni verso nuovi posti di lavoro; d) sistemi moderni di sicurezza sociale, idonei – attraverso un ampio ventaglio di prestazioni sociali (indennità di disoccupazione, pensioni, assistenza sanitaria, etc.) – a fornire un adeguato sostegno al reddito, ad incoraggiare l’occupazione, a favorire la mobilità sul mercato del lavoro e la conciliazione del lavoro con le responsabilità private e familiari .
Alle quattro componenti, anche in questo caso, si affianca il ruolo del dialogo sociale, ritenuto strumento indefettibile “per far sì che la flessicurezza vada a vantaggio di tutti”, per edificare una solida base di consenso e consentire una equa ripartizione di diritti e responsabilità tra i soggetti coinvolti nell’attuazione della strategia .
Su queste basi, la Commissione formula una proposta specifica al fine di stimolare un ampio dibattito – tra le istituzioni comunitarie, gli Stati membri, le parti sociali e gli altri attori interessati – propedeutico all’approvazione da parte del Consiglio europeo, entro la fine del 2007, di un insieme di “principi comuni di flessicurezza”.