L'individuazione di nuovi segmenti turistici: ''il turismo danzante''

Un viaggio rappresenta il turista e può esprimere molti aspetti della sua personalità: il suo stile di vita, i suoi valori, le sue abitudini più stabili.
Ma un’importante spinta a viaggiare deriva anche dai bisogni attuali di un individuo, bisogni che possono variare in ogni momento della sua vita, proprio perché si parla di spinte inconsce: ciò porta un potenziale turista a scegliere tipologie di vacanze spesso differenti l’una dall’altra, se non addirittura opposte. Nell’ambito di un possibile “turismo danzante”, è questo forse l’elemento più importante da tenere presente: nel ballerino amatoriale che ambisce a divenire un professionista, esiste l’esigenza di specializzarsi in quante più discipline possibili per avere più probabilità di lavoro nel mercato della danza. Per questo, spesso si affidano alle “mode”, cambiamenti di tendenza nel panorama danzante a seconda dei gusti del pubblico: un evento di danza, dunque, deve inserire nella propria organizzazione un indagine di mercato costruita in modo tale da avere una visione generale sulle aspettative che un ballerino riversa sul mercato e dal quale esige la piena soddisfazione.

La motivazione turistico – danzante comprende ciò che dispone una persona o un gruppo a viaggiare per studiare danza, racchiudendo al suo interno sia aspetti coscienti che inconsci, sia necessità stabili che instabili, proprio per il carattere di experience good dei prodotti.
Uno degli elementi chiave di tutte le tipologie di questo target è la ricerca di un livello di stimolazione ottimale53, ossia uno stato soggettivo ideale che dipende in larga misura dagli stimoli a cui si è sottoposti nella vita quotidiana e da predisposizioni personali. Non basta infatti studiare in una scuola di danza che dà tutti gli strumenti ai propri allievi per raggiungere un certo livello, ma questi devono avere una predisposizione ad accettarli e a sfruttarli nel modo ottimale. Questo viene spiegato dall’esistenza di livelli di attivazione personali che si associano alla percezione di un senso di salute e di armonia interna. È dunque necessario che un’organizzazione individui il target a cui rivolgere l’offerta, per non offrire un prodotto al di sotto del livello di attivazione ottimale, nella cui situazione si avverta un senso di noia, ma neanche al di sopra di questo livello, poiché si vivrebbe un’esperienza connotata da ansia e stress.

Secondo questo modello, il viaggio è interpretato come una risposta psicologica a uno stato di disequilibrio personale: il motivo di base è l’interruzione della routine e il contatto con la danza, che insieme consentono di superare le frustrazioni e le insoddisfazioni della vita domestica o di studio nell’ambiente quotidiano.
Dal momento che questo mercato è composto per il 60% da danzatori di giovane età, il turismo danzante è connotato da altre 3 caratteristiche:
1. Il turismo come comportamento imitativo: spesso i ballerini (con grande frequenza compresi tra i 14 e i 18 anni) organizzano un viaggio per uno stage in gruppo seguendo la motivazione e le preferenze della leader del gruppo nel tentativo di eguagliarla;
2. Il turismo come soddisfazione di curiosità, di conoscenze formative e diverse dalla quotidianità;
3. Il turismo come realizzazione di un sogno, connesso con il desiderio di sperimentare contesti non accessibili quotidianamente e quindi considerati allettanti.