Ricerca delle linee fondatrici femminili in un isolato socio-economico: La Partecipanza Agraria di San Giovanni in Persiceto.

Le prime colonizzazioni da parte dell'Uomo Anatomicamente Moderno (AMH) vengono stimate già a partire da circa 100 Kya nella zona del Levante anche se furono del tutto episodiche (Shea et al., 2003).
E' invece oramai accettato il modello di dispersione (Out of Africa) secondo cui il primo e definitivo evento migratorio si sarebbe verificato intorno ai 60-70Kya a partire dal Corno d'Africa, in quanto è proprio all'interno del moderno pool genetico etiopico che si contano le maggiori ramificazioni del nodo dell?aplogruppo mitocondriale L3 in contrasto con le strutture genetiche presenti in altre parti dell?Africa sub-Sahariana (Kivisild et al., 2004). Da questo aplogruppo fondatore si sono poi evoluti quasi parallelamente i due macro-aplogruppi M ed N i quali costituiscono la maggior variabilità genetica basale delle popolazioni non africane.
Successivamente attraverso un percorso meridionale costiero (southern costal roote ) tale flusso migratorio avrebbe raggiunto la penisola araba, l' Iraq, l'Iran, l'India, l'Indonesia ed infine l'Australia. Tuttavia esistono zone geografiche dell'Eurasia occidentale che presentano un ritardo nelle tempistiche insediative; infatti, contrariamente alla diversità genetica riscontrabile nei pool genetici delle popolazioni del Sud-Est Asia e dell?Australia, gli Eurasiatici occidentali presentano una variabilità moderata, confermando la presenza del macro-aplogruppo N da cui poi è derivato R, e mancando quasi completamente di M, il quale risulta invece dominante in Asia.
Questo porterebbe a pensare che la colonizzazione eurasiatica occidentale, nonostante abbia avuto nel flusso genico costiero meridionale importanti risonanze, sia comunque scaturita da un ramo migratorio secondario dopo una lunga pausa.