Integrazione del migrante italiano in Germania ieri ed oggi. Destinazione Monaco di Baviera

L'indagine di Bubka von Gostolmski ha analizzato la posizione professionale dei cinque differenti gruppi nazionali differenziandola per sessi.
Tra i maschi italiani impegnati nel mondo del lavoro si hanno le seguenti percentuali: il 61,8% lavora come operaio, il 20,1% lavora come impiegato, il 13,7% come autonomo, il 3,6% come apprendista o praticante.
Tra le donne italiane la posizione lavorativa è alquanto diversa: il 36,2% lavora come operaia, il 50,9% come impiegata, il 6,2% come automa, il 5,4% come apprendista o praticante. Tra le donne attive italiane la percentuale di operaie (36,2%) si situa tra la percentuale massima registrata tra le turche (50,6%) e la minima tra le polacche (33,9%).

Mentre le italiane seguono percentualmente le polacche come impiegate in attività qualificate o altamente qualificate, rispettivamente il 25,5% tra le italiane e il 26,8% tra le polacche. Un'analisi dettagliata della posizione professionale degli italiani, sia uomini che donne, mostra che il 36,0% è impiegato come lavoratore non qualificato o non specializzato31. Gli italiani attivi sono spesso operai non specializzati (31,5%) o operai specializzati (22,0%).

In maniera dominante, come per gli uomini degli altri gruppi di stranieri, è l'occupazione in attività di trasformazione (industria o artigianato, 44,0%). Notevole e in maniera preponderante è l'occupazione degli italiani in hotel o nella ristorazione (16,1%). Le italiane attive lavorano spesso come dipendenti con un lavoro qualificato (21,9%).

Come per gli altri gruppi di lavoratrici straniere prevalgono le attività nell'ambito della prestazione di servizi. Nel settore del "commercio" sono impiegate almeno il 20,9% delle italiane occupate.