Interazione tra Nanoparticelle metalliche ed Emettitori quantistici

Distinguiamo adesso i polaritoni plasmonici di superficie dai plasmoni di superficie localizzati. Come abbiamo accennato i pps necessitano di una interfaccia metallo-dielettrico per essere generati, e di specifiche tecniche sperimentali (Kretschmann, Otto), i psl invece sono effetti oscillatorii di risonanza del plasma di elettroni generati su scale nanometriche legati alla geometria del sistema, il caso di nostro interesse che affronteremo di seguito riguarda i plasmoni di superficie localizzi su particelle metalliche.

Tali risonanze sono la conseguenza di una forza di richiamo generata dalla superficie sferica della particella agente sugli elettroni sottoposti ad un campo elettromagnetico oscillante. Uno dei vantaggi dei psl è che possono essere generati irradiando direttamente le particelle metalliche.

Una applicazione delle proprietà risonanti delle particelle metalliche fu ideata già intorno al IV secolo d.C., e consiste di una polvere di oro immersa in vetro lavorato a forma di coppa, che prende il nome di Coppa di Licurgo (figura a lato).
È oggigiorno possibile osservarne un esemplare presso il Britsh Museum di Londra. Il vetro dicroico così costituito ha la caratteristica di assumere una colorazione verde opaca se la luce viene riflessa, cioè scatterata dall'esterno, mentre assume una colorazione rosso accesa se la luce lo attraversa, ponendo per esempio una sorgente di luce bianca all'interno, proprio a causa dei plasmoni di superficie localizzati che condizionano nel secondo caso la frequenza di emissione del vetro assorbendo le frequenze più basse (verde, blu).