Pio XII e i "silenzi" del Vaticano in merito allo sterminio degli ebrei
Perché il “peccato” e non “i peccatori”?
È fondamentale comprendere i motivi che avrebbero potuto indurre Pio XII a non condannare in modo palese e perentorio la Germania nazista. Perché il pontefice non indicò mai i responsabili dei crimini che aveva comunque in parte condannato in nome della salvaguardia della dignità dell’uomo, nei suoi documenti ufficiali?
Una possibile risposta può essere ricercata nel tradizionale atteggiamento di rigorosa imparzialità verso le nazioni belligeranti, adottato dal Vaticano fin dal primo conflitto mondiale. L’imparzialità che, secondo Buonaiuti, nasceva come conseguenza del carattere soprannazionale ed universale della Chiesa Cattolica, era, invece, secondo Miccoli, «inadeguata per i problemi nuovi e terribili» posti dalla seconda guerra mondiale.
I tedeschi, nella visione diplomatica di Pacelli, erano “figli” della Chiesa, in guerra contro altri “figli”. Ma, da solo, il concetto della tradizionale imparzialità vaticana non basta a dare una valida spiegazione all’evidente omissione pontificia dei nomi dei responsabili, al mancato riferimento ai tedeschi, quali artefici dei più esecrandi atti contro la dignità dell’uomo.
Un’altra spiegazione potrebbe essere ricercata nelle precedenti esperienze personali dello stesso Vicario di Cristo. Pio XII conosceva bene il popolo tedesco, la sua cultura, le sue solide radici cristiane. Tra il 1917 ed il 1920, l’allora cardinale Pacelli aveva ricoperto la carica di nunzio apostolico, prima a Monaco di Baviera, ed in seguito, a Berlino.
Egli sembrava convinto, fin dall’attacco nazista alla Polonia, che il popolo tedesco, con cui aveva intrecciato un saldo legame di simpatia, sarebbe rimasto ben presto impermeabile, grazie ai propri valori morali, alle dottrine ed alle azioni più estreme del nazionalsocialismo. È indicativo, a tal riguardo, riprendere un breve stralcio della prima enciclica di Pio XII. In essa il papa appariva certo che i “principi errati” non si sarebbero radicati laddove erano vive le tradizioni cristiane.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Pio XII e i "silenzi" del Vaticano in merito allo sterminio degli ebrei
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Vittorio Angelino |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Lettere |
Corso: | Lettere |
Relatore: | Claudia Petraccone |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 50 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi