Analisi delle relazioni fra percezione di mente, disturbi alimentari e ruolo dei mass-media
Percezione di mente e psicopatologia
Gray et al. (2011) realizzarono uno studio sperimentale nel quale ipotizzarono che alcuni disordini mentali fossero caratterizzati da un unico pattern di percezione di mente distorta, ossia l’atipica ascrizione di capacità mentali verso le altre entità. In particolare, tenendo presente la struttura 2D della percezione di mente, venne ipotizzato che alcune psicopatologie esaminate potessero essere caratterizzate da sottoattribuzione o da sovrattribuzione di experience ed agency o entrambe. Gli approcci tradizionali alla psicopatologia spesso trattano i disordini degli individui come entità separate, ciascuno coi propri segni, sintomi ed eziologia. Nonostante tale approccio abbia portato notevoli progressi per definire e trattare la psicopatologia, questa compartimentazione smentisce la natura integrata della mente (Gray et al., 2011). Molte ricerche recenti utilizzano un approccio transdiagnostico, caratterizzato dalla gestione dei diversi disordini come danni differenti di un sistema cognitivo sottostante (Harvey, Watkins, Mansell & Shafran., 2004). Proprio in tale maniera si mossero i ricercatori in questo studio. La ricerca venne condotta su tre sindromi differenti, tutte associale con difficoltà interpersonali: disturbo dello spettro autistico, disturbo schizotipico di personalità e disturbo di personalità antisociale. I disturbi dello spettro autistico vengono descritti come quell’insieme di condizioni classificate come disturbi pervasivi dello sviluppo nel manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (American Psychiatric Association DSM-IV, 2000), includono: autismo, sindrome di Asperger, disturbi pervasivi dello sviluppo non altrimenti specificati (PDD-NOS), disturbo disintegrativo dell’infanzia e sindrome di Rett; anche se solitamente solo le prime tre condizioni sono considerate tipiche dello spettro autistico. Questi disordini sono tipicamente caratterizzati da deficit sociali, difficoltà di comunicazione, comportamenti e interessi ripetitivi o stereotipati, e in alcuni casi, ritardi cognitivi. Gli individui con tali disordini sono considerati “nello spettro” con differente gravità, essi hanno difficoltà nel rappresentarsi gli stati mentali altrui (Baron-Cohen, Wheelwright, Skinner, Martin, & Clubley, 2001) e ciò è legato in maniera consistente ai fallimenti nel comprendere gli obiettivi degli altri. Al contrario, il disturbo schizotipico di personalità può essere considerato all’opposto dell’autismo nell’ambito delle cognizioni sociali, poiché riguarda un’iperattribuzione di stati mentali (Waytz et al., 2010), questa particolare capacità di attribuzione di mente comprende il pensiero magico, le credenze errate e i pensieri paranoidi (Gray et al., 2011). Tale disturbo mentale è un concetto psicologico che descrive un continuum di caratteristiche di personalità ed esperienze che vanno da dissociazioni, stati immaginari fino a livelli molto estremi legati a psicosi e in particolare schizofrenia. Infine il disturbo di personalità antisociale è stato descritto come caratterizzato da emozioni poco intense in particolare ridotto senso della paura, bassa tolleranza allo stress, mancanza di empatia, egocentrismo, tendenza alla manipolazione, irresponsabilità, impulsività, tendenza a comportamenti criminali, tendenza a comportamenti antisociali e mancanza di senso di colpa. Esiste una prominente teoria che suggerisce che questo disordine mentale sia caratterizzato dalla mancanza di abilità nel provare empatia verso gli altri (Blair, 2007; Mash & Blair, 2008), tale soggetto fallirebbe nella percezione dell’experience e ciò spiega perché esso abbia spesso un comportamento crudele. [...]
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Analisi delle relazioni fra percezione di mente, disturbi alimentari e ruolo dei mass-media
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Informazioni tesi
Autore: | Cristina Uccelli |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli Studi di Bergamo |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia Clinica |
Relatore: | Giulio Boccato |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 148 |
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