Costrutti a confronto: parental monitoring, parental knowledge e consumo di sostanze
Parental monitoring, parental knowledge e consumo di sostanze in adolescenza
Negli ultimi 30 anni il parental monitoring ha acquisito sempre più importanza all’interno degli studi relativi ai problemi legati alla messa in atto di comportamenti a rischio negli adolescenti. Stattin e Kerr (2000), agli inizi del secolo, facendo riferimento agli studi di Patterson e Stouthamer-Loeber (1984), hanno sostenuto che uno scarso monitoraggio genitoriale fosse legato ad una maggiore trasgressione delle regole e che, attraverso la somministrazione di questionari self report, un alto livello di apertura al dialogo nei figli (adolescent self-disclosure) potesse essere considerato come un predittore della riduzione nel numero di comportamenti antisociali, in quanto i ragazzi che tendono a parlare spontaneamente con i loro genitori si sono rivelati essere meno coinvolti in attività a rischio. Secondo Stattin e Kerr ciò ê possibile se all’interno della famiglia si viene a creare una relazione genitori-figli in cui il ragazzo possa sentirsi libero di parlare di sé e delle sue esperienze.
In riferimento all’ipotesi proposta dai due autori, la creazione di un’interazione genitori-figli non dipende esclusivamente dall’impegno e dal desiderio genitoriale di informarsi sul figlio, ma anche dalla disponibilità o meno di quest’ultimo a raccontarsi apertamente.
Tale ricerca è stata ripresa da altri autori come Jessor (2003)e Hayes (2004).
Quest’ultima autrice in particolare ha osservato che gli adolescenti appartenenti a famiglie in cui i genitori pongono regole chiare e coerenti, sono supportivi e responsivi, trascorrono del tempo con i propri figli, li coinvolgono nelle decisioni familiari e chiedono loro informazioni sulle loro attività – hanno quindi un alto livello di parental knowledge – senza essere eccessivamente intrusivi, mostrano un minor consumo di sostanze psicotropee più alti livelli di apertura al dialogo. Infatti, nel 2004, Hayes e colleghi [si veda paragrafo 1.1 del Capitolo precedente] hanno osservato che, qualora si venisse a creare una relazione conflittuale genitori-figli, ciò aumenterebbe la probabilità di consumo di sostanze nell’adolescente.
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Costrutti a confronto: parental monitoring, parental knowledge e consumo di sostanze
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Informazioni tesi
Autore: | Francesca Peron |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Scienze psicologiche |
Relatore: | Gian Piero Turchi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 61 |
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