Indicatori di paleopatologia in un campione scheletrico di Serramanna
Paleopatologia
Il termine paleopatologia, coniato nel 1892 dall’americano R. W. Shufeldt, deriva dal greco “palaios” (= antico), “logos” (=discorso) e “pathos” (=sofferenza) ed indica una disciplina che si occupa di studiare le malattie nelle popolazioni umane del passato. Essa si basa su dati diretti, cioè studia le malattie direttamente su tutti i resti umani resistenti al tempo : denti, calcificazioni, scheletri, mummie. Generalmente si avvale di ossa e denti in quanto si conservano più facilmente anche se su di essi non si possono osservare tutte le malattie, ma solo quelle che sono proprie dell’osso o che lasciano traccia sull’osso. Per questo vengono utilizzati, quando conservati, anche le parti molli (organi, tessuti, articolazioni e, talvolta, anche capelli). [3] e [10].
La paleopatologia riveste un duplice interesse:
* antropologico: perché si possono ricavare informazioni sulle abitudini e sullo stile di vita delle antiche popolazioni;
* medico: perché si può risalire all’origine di alcune importanti malattie dell’epoca attuale (cancro e arteriosclerosi) e ricostruire le origini e le prime vie di diffusione delle malattie infettive.
E’ necessario premettere che un reperto umano può presentarsi alterato o modificato da lesioni post-mortem, o pseudopatologie, insorte al momento della sepoltura o in epoche posteriori. Queste sono da non confondere con le vere e proprie patologie.
I fattori che determinano le pseudopatologie sono molteplici:
· fattori fisici: terra, acqua e vento possono esercitare azioni compressive, rimodellamenti ed erosioni; oppure il caldo e il freddo posso provare lesioni varie
· fattori chimici: le acque e i particolari tipi di terreno possono alterare il chimismo dell’osso simulando lesione ossee o vere e propri concrezioni resistenti
· fattori biologici : batteri, muffe e funghi, impiantandosi sulla superficie dell’osso, possono provocare lesioni di tipo erosivo (anche se sono utili per identificare la natura di un tipo di terreno che allo stato attuale del ritrovo si trova modificato rispetto ad una precedente condizioni); i residui vegetali, acidificando il terreno con i loro residui umici, e gli animali, come piccoli roditori o insetti, esercitano azioni erosive sull’osso
· fattori umani: l’uomo può manipolare lo stato di conservazione del cadavere (incinerati e mummie), può ledere le ossa in seguito ad attività accidentali (es. scavi edilizi) o volontarie (es. scavi mal condotti) […]
Questo brano è tratto dalla tesi:
Indicatori di paleopatologia in un campione scheletrico di Serramanna
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Valentina Balia |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2013-14 |
Università: | Università degli Studi di Cagliari |
Facoltà: | Scienze Naturali |
Corso: | L-32 |
Relatore: | Elisabetta Marini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 49 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi