Found footage: la memoria delle immagini. Péter Forgàcs e l'Ungheria privata
Péter Forgács
Péter Forgács nasce a Budapest nel 1950. Aveva solo sei anni quando, nell'estate del 1956, qualche mese prima della rivoluzione ungherese, un suo zio riesce a uscire da uno dei paesi dell'Unione Sovietica, l'Ucraina, per dirigersi verso la capitale ungherese. Ospite della famiglia Forgács, per un breve periodo, lavorava come pittore nella loro casa e spesso invitava Peter nella sua piccolo studio.
“L'odore della sua stanza, il sapore e la magia della pittura mi fecero capire che volevo essere come lui, che il mio futuro avrebbe potuto coincidere con la pittura”.
All'età di 9 anni comincia a frequentare scuole serali d'arte e successivamente ad entrare nella prestigiosa scuola di Arti e Mestieri a Budapest, una delle migliori scuole di evoluzione artistica in Ungheria a quel tempo. Qualche anno dopo è ammesso all'Accademia di Belle Arti, ma subito espulso insieme con altri, perché membro di un gruppo culturale di estrema sinistra.
Rifiutato, per questa ragione, da tutte le altre Università d'Ungheria, riesce comunque a ottenere il grado d'insegnante d'arte: insegna arti visive nelle scuole elementari e in case di culture per quindici anni. In questo periodo, comincia ad avvicinarsi e a conoscere l'arte underground, a imparare dalle avanguardie ungheresi: una tendenza allora non accettata dal Partito Comunista, dalla scuola e dalle accademie.
Un territorio che però ha continuato a studiare, approfondire e da cui non si è più allontanato. Mentre partecipava a degli esperimenti creativi in scuole di arte visiva, è invitato a unirsi a un gruppo di studio e accettato come collaboratore in un programma di ricerca educativo, in un Istituto di Ricerca Culturale a Budapest. In quel periodo, un suo amico stava lavorando a un archivio cine-fotografico.
C'erano la collezione del direttore della fotografia Sándor Kárdos e i film di Bódy e Timár. Bódy è stato uno dei primi teorici, un influente cineasta e organizzatore, e pioniere d'immagini artistiche d'avanguardia basate sul found footage. Insieme a Timár, hanno realizzato il primo film found footage (35 minuti), Private History, nel 1978. “ (...) era un film interessante che apriva la mente, e usava tecniche d'avanguardia. E' stata un'ispirazione e una valida motivazione per raccogliere fotografie e film di famiglia nell'istituto di ricerca culturale”.
Così inizia ben presto a esplorare archivi fotografici privati, accoglie materiali di altri autori, allestisce collezioni, comincia a muoversi all'interno di quella dimensione che con gli anni, come approfondiremo in seguito, rappresenterà il genere per eccellenza del suo lavoro di ricerca. Ottiene una borsa di studio e un po' di denaro dal Ministero della Cultura, con cui ha potuto cominciare a pensare alla realizzazione di progetti più grandi, come dei film per esempio. Era il 1978.
Forgács non ha avuto una mostra personale in un museo o una galleria statale in Ungheria fino al 1990. Solo nel 1995, con la caduta del Comunismo, egli riesce a presentare la sua prima mostra monografica in Ungheria: mostra che ha rappresentato, per cosi dire, il calcio d'inizio, della sua carriera artistica. Come afferma egli stesso in una recente intervista, il suo percorso artistico è stato caratterizzato da numerose esperienze, da tappe importanti e studi di diverse discipline: “ (…) le mie esperienze fondamentali sono state con gruppi musicali, in teatri, laboratori di design, ho attraversato varie discipline, ho studiato psicologia, storia, filosofia, musica, cinema, nello studio cinematografico Béla Balázs”.
E' proprio presso lo studio Béla Balázs36, che Forgács comincia a produrre i suoi primi film. A quel tempo quella struttura era l'unico posto dove i cineasti e gli artisti indipendenti si potessero esprimere. Lì potevano realizzare film con budget bassi, e poi sperare nel futuro.
Béla Balázs è stato ottimo teorico e studioso del cinema, ma il suo insegnamento non ha rappresentato per Forgács un'eredità. Il suo studio era l'unico posto, in Ungheria, dove la censura agiva dopo la realizzazione del film; in tutti gli altri studi, il film veniva bloccato prima ancora delle riprese. In particolar modo, quello che vigeva era l'autocensura, la pratica più diffusa durante la dittatura: non potevano essere trattati argomenti che riguardavano l'esercito russo, il partito comunista, la rivoluzione del '56, se non presentandola come controrivoluzione.
Chi voleva fare cinema, insomma, doveva lavorare nello studio Béla Balázs, perché quel luogo, rappresentava la sola possibilità di lavoro dopo l'accademia. Nel 1978 si è formato anche il “Gruppo 180”, un gruppo di musica contemporanea, a cui Forgács si unisce, recitando anche in inglese. Quest'esperienza gli ha permesso di conoscere dall'interno il mondo della musica contemporanea e della struttura musicale. Anche il teatro ha avuto un ruolo importante nella sua vita. In Ungheria il teatro underground (come lo “Squat”, che fu poi costretto a emigrare negli Stati Uniti), rappresentava una ricerca d'avanguardia e internazionale, una dimensione estranea ai teatri classici finanziati dallo stato.
Quando la British Royal Shakespeare Company, venne a Budapest con Midsummer Night’s Dream nel 1973, è stata un'esperienza che ha cambiato, in qualche modo, la parte progressiva del teatro ungherese. Molti artisti sentivano il bisogno di conoscere quella che non era la cultura ufficiale, ma quella dell'opposizione, quella underground. Nel 1983 è direttore dell'Archivio di Fotografia e Film Privati finanziato dalla Fondazione Ungherese per il Cinema, dalla Fondazione Soros e dal Fondo Ungherese del Film Storico.
Dal 1978 Forgács, ha prodotto più di trenta film e diverse installazioni multimediali presentate in musei e gallerie d'arte in tutta Europa e in America. Il suo debutto internazionale arriva con La Famiglia Bartos (1988), primo film della serie Private Hungary. Da allora ha ricevuto diversi premi in numerosi festival internazionali - a New York, Budapest, Lisbona, Marsiglia, San Francisco e Berlino, dove ha vinto il Premio Europa per il film Caduta Libera nel 1997. Le sue opere si trovano in vari musei e collezioni pubbliche. Nel 2007 Forgács è stato premiato per il suo notevole contributo alla cultura europea. Nel 2009 ha rappresentato l'Ungheria alla Biennale di Venezia, esponendo Col Tempo-L’installazione W. Project.
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Found footage: la memoria delle immagini. Péter Forgàcs e l'Ungheria privata
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Informazioni tesi
Autore: | Eleonora Sabatini |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Scienze Umanistiche |
Corso: | Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale |
Relatore: | Aleksandra Jovicevic |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 114 |
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