Outdoor Education nella scuola e nell'extrascuola
Outdoor Education nell’ambiente extrascolastico: veicolo di inclusione e integrazione
L’Outdoor Education rappresenta un valido supporto di sviluppo di numerose competenze, nelle quali si articolano per una prospettiva salutistica della persona, ma ciò che da importanza riguarda lo sviluppo di abilità sociali, che devono essere acquisite per essere utilizzate anche nella vita di tutti i giorni. Le abilità sociali sono degli elementi importantissimi per la costruzione dell’apprendimento per i processi di integrazione e inclusione, ma non solo i soli che intervengono per questo processo. Infatti distinguiamo anche altri elementi come le situazioni emotive, le conoscenze, i comportamenti, gli stili di vita.
Le componenti che vanno a definire la socializzazione di persone che potrebbero essere apparentemente diverse, ma che in realtà non lo sono, è un insieme di una notevole varietà di componenti che vanno a costituire la personalità della persona. (Stanger, 2001)
Quando si parla di inclusione, si intendono tutti quei passaggi che spingono un gruppo a includere persone che presentano diversità. In questo caso le diversità possono essere determinate da persone menomate, con disabilità, con handicap, o con lieve ritardi mentali, che potrebbero comportare diversità apparenti ma che non determinano l’esclusione ma approcci di interventi diversi per la persona e anche il gruppo. (MIUR,2012)
Quando si parla di integrazione, si fa riferimento a persone che apparentemente potrebbe essere definite “diverse” ma che in realtà sono uguali, con gli stessi diritti, doveri e capacità degli altri componenti del gruppo. Sono le persone che provengono da altre nazioni, e quindi presentano diverse culture e molte volte diverse caratteristiche fisiche come il colore della pelle, oppure persone che si trovano in situazioni socioeconomiche degradanti e quindi dimostrano comportamenti differenti. Ma tutto questo tutto questo non deve essere oggetto di discriminazione o esclusione da parte dei compagni, ma anzi può essere un punto di incontro e di collaborazione per sviluppare a meglio il processo di apprendimento. (MIUR, 2014)
Le abilità sociali sono una componente essenziale per garantire una corretta inclusione e integrazione da parte della comunità, e le attività in ambienti naturali o in luoghi aperti, se gestite correttamente, possono essere il punto centrale per garantire questo processo.
Per fare un esempio il Nucleo della Politica dell’Educazione Nazionale della Malesia ha fatto entrare in uno dei nove rami di Vision del 2020 la prospettiva di una educazione salutistica di garantire abilita sociali da parte di tutta la popolazione per facilitare il processo di inclusione e integrazione, e all’interno del sistema scolastico e extrascolastico, la Malesia interviene nei suoi processi di apprendimento con attività di Outdoor Education. Questo perché, hanno valorizzato l’importanza che queste attività possano garantire un corretto sviluppo della persona sotto numero aree, ma soprattutto sulla componente di abilità sociali.
Ovviamente il sistema scolastico permette una organizzazione opportuna di attuare piani di inclusione e integrazione, che non devono essere sottovalutati dalle altre strutture extrascolastiche. Si parte infatti dal sistema scolastico dove è stato garantito un corretto inserimento di persone diversamente abili e di persone straniere, che svolgono le normali attività scolastiche con programmi personalizzati o programmi uguali al gruppo classe. Le strutture extrascolastiche proseguono questo tipo di intervento con le tante varietà di attività che si svolgono al di fuori della scuola, ma facendo attenzione a eseguire giusti interventi di pianificazione per un inserimento ottimale della persona “diversa”. La pianificazione delle attività e la loro esecuzione possono avere un duplice aspetto, da un lato possono garantire uno sviluppo completo delle abilità sociali e degli altri elementi che permettono una corretta integrazione, ma dall’altro possono risultare negativi, se non si adottasse un intervento ben programmato e mirato nella giusta fase di sviluppo che il bambino si trova. (Harun, Salamuddin, 2014)
Questi interventi di attività Outdoor Education possono essere definiti efficaci in opportune fasce di età, infatti è stato dimostrato, con opportuni studi, che nella prima infanzia la pratica di attività in ambiente naturale può essere la fase più opportuna per far esercitare curiosità da parte dei bambini, per poi permettere di coinvolgersi autonomamente per gli interessi e opinioni che susciteranno successivamente. Inoltre durante la pratica in questi ambienti è stato dimostrato come il sesso femminile è più comprensivo al coinvolgimento e alla pratica, permettendo con maggiore interesse l’inserimento più facilitato di persone disabili o di diverse culture.
Le ragazze hanno la capacità di facilitare il processo di inclusione e integrazione in maniera più facile rispetto a gruppi ai maschi, quindi la creazione di creare gruppi misti è un ottima strategia per garantire l’inserimento di bambini disabili e stranieri.
In realtà esistono anche altri tipi di diversità che riguarda le diverse provenienze socio-economiche. Infatti bambini che si trovano in situazioni economiche molto degradanti, fanno fatica a partecipare a certi tipi di attività e qualora riuscissero potrebbero avere dei livelli di sviluppo differenti rispetto agli altri coetanei. Questo potrebbe comportare all’abbandono pregresso del partecipante senza ottenere risultati significativi, o caratterizzare con abitudini negative l’intero ambiente di apprendimento, suscitati da bambini che si trovano a livelli differenti di apprendimento e cercando di inserirsi, vanno a regredire tutto l’ambiente e tutti i suoi partecipanti.
E’ molto difficile creare una corretta integrazione delle vari diversità salvaguardando i diritti di tutti, specie nei contesti extrascolastici, ma le continue ricerche e innovazioni contano molto nelle attività di Outdoor Education, realizzate da organizzazioni fuori dal piano scolastico, per integrare queste diversità nella maniera più armonica possibile. A dispetto di queste problematiche si sono creati programmi extrascolastici che indirizzano i bambini in diversi orientamenti ambientali, cioè in diverse pratiche di attività che possono essere svolte a scelta del ragazzo, per una sua scelta personale, suscitata per una qualsiasi forma di maggior coinvolgimento e di interesse da parte di quella sua nuova attività. Questo parametro è molto importante per il processo di integrazione e inclusione perché, per la maggiore motivazione e partecipazione all’attività, i ragazzi disabili o stranieri hanno più spazi per svolgere la pratica con gli altri partecipanti. (Larson, Castleberry, Green, 2010)
L’elemento che trionfa per un enorme sviluppo di integrazione sociale sono determinate da attività all’ari aperta, compreso tutti gli sport che si svolgono al di fuori di edifici. Lo sport rappresenta un ottimo strumento d’integrazione nella società di tantissime persone, esso promuove un senso comune di appartenenza e partecipazione. Le strutture permettono l’inserimento di chiunque all’interno dei loro programmi, ma questo non basta per il loro inserimento, in quanto devono anche essere dotati di programmi che incitano alle altre persone di accettare il compagno di lavoro cosi come è. Negli sport di squadra e anche individuali, si inseriscono insegnamenti di rispetto del compagno per portare a termine l’attività, dove questa caratteristica va a far coinvolgere l’atleta “diverso” permettendogli di superare le proprie paure e tutti quegli ostacoli invisibili che lo spingerebbero al non partecipare. Una volta che l’atleta inizia a praticare l’attività deve essere coinvolto sempre di più e con maggiore successo, dove questo va a determinare un risultato positivo sia per lui, che per i compagni e soprattutto per l’intero gruppo di lavoro.
La pratica sportiva e soprattutto le attività in ambienti naturali sono degli strumenti molto forti per lo sviluppo di tutta la popolazione dei vari Paesi. Gli obiettivi prefissati dalle grande cariche degli Stati e da parte degli organi internazionali sono quelli di riuscire a mantenere un benessere generale da parte di tutta la popolazione, e data le varie differenze della popolazione che oggi giorno siamo sempre più a stretto contatto, la soluzione non riguarda la divisione di queste diversità, ma il giusto intervento consiste nel garantire la corretta integrazione e inclusione che deve coinvolgere tutta la popolazione limitando il più possibile quei processi che vanno contro questo principio.
I metodi aperti di protezione e di inclusione sociale saranno sempre elementi inseriti in piani di attività extrascolastiche, le più varie e diverse, e i continui studi, portano in conclusione quanto questi elementi creano un impatto permanente per lo sviluppo delle abilità sociali e tutte le altre componenti che tendono a integrare le varie classi di popolazioni. (Commissione delle Comunità Europee, 2007)
Questo brano è tratto dalla tesi:
Outdoor Education nella scuola e nell'extrascuola
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Informazioni tesi
Autore: | Francesco Valentino |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2014-15 |
Università: | Università degli Studi di Foggia |
Facoltà: | Medicina e Chirurgia |
Corso: | Scienze Motorie |
Relatore: | Cristiana Simonetti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 135 |
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