Corticotomía ultrasónica y colocación inmediata de implantes en la expansión de la cresta alveolar mandibular. Revisión de la literatura
Osteointegración de los Implantes
La osteointegración es la conexión firme, estable y duradera entre un implante sujeto a carga y el hueso que lo rodea. El éxito de esta conexión o interfase hueso-implante depende de factores biológicos y sistémicos del paciente y de las características del implante y su superficie entre otros factores. Una adecuada osteointegración está sujeta a la aceptación del implante por parte de los tejidos vivos sin la formación de tejido fibroso en la interfase hueso-implante y sin la presencia de síntomas de inflamación, por lo que debe considerarse como el resultado de la interacción de un conjunto de factores que modulan la respuesta biológica y que determinan el éxito de la osteointegración, entre los que se encuentran la respuesta inmune del paciente, el procedimiento de inserción, y por ultimo las características (calidad y cantidad) fisiológicas del hueso receptor, los factores mecánicos del implante y su superficie, y la acción de cargas mecánicas sobre el hueso y el implante.
Anchura osea inicial ideal para la estabilidad a largo plazo del implante
La osteointegración de los implantes dentales es altamente predecible cuando los implantes están completamente sumergidos en el hueso. Para ello es necesaria una cantidad mínima de hueso que rodee el implante. En la dimensión horizontal, el espesor óptimo de las paredes vestibular y lingual que rodean el implante es de 1 mm.
La estabilidad primaria del implante se ha identificado como requisito previo para lograr la osteointegración. Varios autores han sugerido que la estabilidad primaria puede ser un predictor útil para la osteointegración y que un alta estabilidad primaria hace que la carga inmediata sea más predecible.
Existen métodos basados en el análisis de resonancia de frecuencia (RFA) para proporcionar un método de medición de la estabilidad primaria del implante y para controlar la estabilidad del implante en el periodo de integración y a largo plazo.
Con este método, la estabilidad del implante es medida ya sea mediante la determinación de la frecuencia de resonancia del complejo de hueso-implante o mediante la lectura de un cociente de estabilidad del implante (ISQ), valor dado por un aparato capaz de determinar la estabilidad primaria del implante. El aumento sustancial o la disminución de la estabilidad del implante se pudo detectar con este método que de otra manera no podrían ser percibidos clínicamente.
Es imprescindible a la hora de colocar un implante de 4mm de diámetro, 6,5 mm de hueso en anchura de media. Este resultado lo obtenemos si sumamos un cuello medio de un implante de en torno a 4 mm y 1 mm de hueso cortical a cada lado (+ – 0,5 mm). Dicha anchura mínima es básica si queremos hueso vital con cortical externa aceptable y esponjosa interna correctamente vascularizada que confiera sustento a los procesos biológicos.
Diferentes autores consideran indispensable el mantenimiento de un espesor de hueso no inferior a 1,5 mm con sus componentes cortical y medular, con el objeto de evitar fenestraciones, dehiscencias y necrosis de la tabla ósea vestibular durante la fase de inserción y cicatrización de los implantes.
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Corticotomía ultrasónica y colocación inmediata de implantes en la expansión de la cresta alveolar mandibular. Revisión de la literatura
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Informazioni tesi
Autore: | Giuseppe Alaimo |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Universidad Europea de Valencia |
Facoltà: | Odontoiatria e Protesi Dentaria |
Corso: | Odontoiatria e Protesi Dentaria |
Relatore: | José Vicente Diago Vilalta |
Lingua: | Spagnolo |
Num. pagine: | 42 |
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