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La gestione dello stress, l'utilizzo del tempo e della motivazione per stimolare la creatività

Organizzare il tempo per non procrastinare – Temporal Motivation Theory

Il tempo è la nostra risorsa più preziosa ed è non recuperabile, il tempo usato non torna indietro. Per questo motivo è molto importante saperlo gestire, sfruttandolo nel modo migliore. A questo proposito una disciplina utilizzata per ottimizzare il tempo in modo da aumentare l'efficacia e l'efficienza è il Time Management, ovvero il saper pianificare e gestire in modo adeguato il nostro tempo.

Nemica del Time Management è la procrastinazione: il rimandare volontariamente gli impegni con scadenze a lungo termine per dedicarsi alle attività piacevoli e divertenti.

Tim Urban si autodefinisce un procrastinatore seriale e nel 2016 ha tenuto un TED Talk sulla procrastinazione dove spiega come funzionano le menti sia di un procrastinatore che di un non-procrastinatore. La mente del non-procrastinatore è guidata da un Rational Decision Maker, ovvero, si immagina un omino a timone di una nave responsabile delle proprie decisioni razionali che guidano il pensiero. Il cervello del procrastinatore oltre ad avere l'omino al timone ha accanto ad esso una scimmietta, che Tim Urban definisce "scimmietta della gratificazione istantanea".
La scimmietta vive solo nel presente, non vuole pensare al passato e nemmeno al futuro, l'unica cosa che vuole fare è divertirsi senza pensare agli impegni.

Dal momento che la gratificazione istantanea è molto più allettante rispetto ad una gratificazione futura, questo ragionamento è quello che guida il procrastinare: un'attività che dà soddisfazioni adesso ma senza impegnarsi, ad esempio guardare un film o passare il tempo con gli amici piuttosto che studiare per trovare un lavoro e avere una gratificazione economica in futuro. La scimmietta tenta il procrastinatore portandolo nel luogo che Urban chiama: dark playground, ovvero parco giochi oscuro, in cui si passa tantotempo a fare attività piacevoli in momenti in cui non si dovrebbe.
Nel dark playground però, la parte razionale, quindi il Rational Decision Maker si sente in ansia e in colpa perché sa che ha delle scadenze da rispettare ma non riesce ad uscire da questo luogo oscuro anche se sa che sbaglia rimanendoci, ed è in quel momento che arriva il "mostro del panico da scadenza", di cui la scimmietta ha paura, scacciandola via. L'omino finalmente può tornare al timone delle decisioni razionali riportando l'individuo ad una situazione di controllo fino a che non abbia compiuto il compito prefissato. (Urban, 2013)

A livello psicologico ed emotivo in chi procrastina si nota ansia, paura e stress, questo perché il procrastinatore ritiene che il compito da svolgere sia difficile e spiacevole, il che gli rimanda emozioni negative, il procrastinare diventa per lui una sorta di meccanismo di difesa e di autoprotezione proprio per evitare di sfociare in queste emozioni di disagio (Ramirez Basco, 2011). La procrastinazione a lungo andare diventa abituale consolidandosi, intaccando aree sempre più vaste della propria vita.

Tra le cause della procrastinazione vi sono fattori emotivi e cognitivi, quali:
• La paura del successo: poiché l'individuo sente di non meritarselo e si sente in una sorta di senso di colpa o avverte il timore che le altre persone si aspettino sempre il meglio da lui, vivendo queste aspettative con forte stress e ansia;
• La paura dell'insuccesso: per paura di fallire molti individui rimandano i loro compiti all'infinito. A lungo andare questa paura blocca qualsiasi tipo di iniziativa dell'individuo, che si convince di fallire automaticamente e per questo evita anche di tentare;
• Perfezionismo: l'individuo, non sentendosi in grado di sostenere un compito o un problema, poiché non riesce a farlo in maniera perfetta, non si sente mai pronto o abbastanza sicuro delle proprie capacità e competenze;
• Rabbia e ribellione: quando non si ha il coraggio di esporre ciò che realmente si vuole perché spesso è diverso da ciò che pensano e vorrebbero le altre persone;
• Pigrizia: intesa come pigrizia mentale, l'individuo evita ogni tipo di sforzo fisico e mentale oppure intraprende un'attività in modo lento e senza entusiasmo;
• Disinteresse: si manifesta quando l'attività che stiamo facendo in realtà non ci piace oppure quando, facendo quella determinata attività, non c'è una crescita personale; (Knaus, 2010) (Gustavson, Miyake, Hewitt, & Friedman, 2015)

Inoltre, uno studio condotto da ricercatori dell'università del Colorado ha scoperto che la procrastinazione è legata a fattori genetici e ad una propensione all'impulsività, infatti, alcuni hanno più tendenze a rimandare e altri meno. I ricercatori analizzarono 181 coppie di gemelli identici e 186 coppie di gemelli diversi, indagando anche la loro capacità di mantenere gli obiettivi, la loro propensione a procrastinare e l'impulsività. Secondo i ricercatori, l'impulsività ha carattere evolutivo poiché è stata un aiuto per i nostri antenati per la sopravvivenza nella vita quotidiana; la procrastinazione a livello genetico potrebbe essere un sottoprodotto evolutivo dell'impulsività. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

La gestione dello stress, l'utilizzo del tempo e della motivazione per stimolare la creatività

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Informazioni tesi

  Autore: Martina Anello
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi Guglielmo Marconi
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze e tecniche psicologiche
  Relatore: Michele Petrocelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 91

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