Carmen: un'immagine della Spagna nell'800

Il dilemma sulla collocazione di Carmen all’interno di uno dei due generi, Opéra-Comique o Tragédie Lirique, nasce dal fatto che essa presenti caratteristiche e tratti marcati di entrambi.
Come possiamo allora classificare Carmen?

La Tragédie Lirique, sviluppatasi nel XVIII secolo a partire dal teatro greco classico e dalla tradizione cinquecentesca che ne aveva ripreso temi e strutture portanti, presenta alcuni caratteri essenziali: prima di tutto i temi che essa tratta sono di natura eroica, di mitologia greca e latina. Esse narrano vicende di personaggi di alto rango, come sovrani, eroi biblici e mitologici, figure divine; vengono, pertanto, predilette, come tipo di rappresentazioni, dalle classi più colte e nobili della società. Nel corso dei secoli, le tematiche legate a questo genere d’opera si sono ampliate, fino a comprendere poemi epici del Rinascimento, quindi legati alla cultura medievale, e temi moderni. La tragedia è uno spettacolo completo, che mette sullo stesso piano di importanza diversi componenti, quali il testo, scritto in versi; i costumi, la musica, la danza ecc, che vengono perfettamente bilanciati per creare un discorso omogeneo e lineare. Le trame di queste opere non avevano argomenti leggeri o allegri, solitamente, in quanto le rappresentazioni, fin dall’epoca classica, si prefiggevano come scopo quello di educare e far riflettere lo spettatore, più che essere finalizzate al semplice intrattenimento.

Nel corso dell’Ottocento questo genere si evolve in qualcosa di più vicino ai gusti dei contemporanei, trasformando alcune delle sue strutture più rigide, a favore di una maggiore attenzione al pubblico.
La Tragédie Lirique di stampo classico, diviene ciò che si chiama abitualmente il Grand Opéra. Esso conserva i temi classici, sebbene ampliati con miti e vicende più moderne; mantiene la serietà delle tematiche trattate, ma le affianca a momenti comici, creando una sorta di mescolanza tra tragico e comico, tra stile alto e basso, producendo un contrasto utilizzato come strumento efficace; si abbandona, inoltre, il carattere nazionale tipico della Tragédie Lirique, dando spazio alla commistione di stili diversi e al cosmopolitismo; infine, elementi importanti quali il testo, che viene sottomesso all’espressione musicale con una ridotta funzionalità propria, e il coro, che assume, al contrario, una rilevanza maggiore, passando da semplice narratore/spettatore dei fatti, a personaggio agente.

Tutte queste modifiche rispecchiano la tendenza dell’epoca a focalizzare l’attenzione sui rapporti privati (amore, amicizia) iscritti nel più vasto orizzonte degli scontri tra popoli, fedi, classi sociali, piuttosto che su vicende individuali, inserite in una collettività che ricopre un ruolo di sfondo prospettico della storia.