Il mercato delle console elettroniche - Evoluzione e analisi economica
Oligopolio e barriere all'entrata
L'ingresso di una nuova società nel mercato dell'hardware videoludico non cambia di certo le caratteristiche basilari che si riscontrano in un oligopolio; però è utile notare che alcune ipotesi considerate da tale modello sono state disattese alla luce di quanto detto su Microsoft. In particolare ciò che riguarda la presenza di barriere all'entrata che limitano o, in alcuni casi particolari, impediscono l'ingresso di nuove aziende in uno specifico settore di mercato. Come detto nel capitolo precedente, nel caso considerato l'azienda americana è riuscita a garantire la propria presenza come offerente grazie ad un prodotto tecnicamente competitivo, il tutto in un breve lasso di tempo. Le motivazioni per le quali questa società ha deciso di iniziare un progetto di pianificazione produttiva in un settore così specifico sono legati sia al potenziale profitto a lungo termine che si aspetta come risultato dell'investimento, sia alla possibilità di entrare in un ambito lavorativo in cui è in grado di poter competere considerando le risorse e le competenze acquisite o acquisibili.
Secondo il modello dell'oligopolio però non dovrebbe essere così facile entrare in una struttura di mercato di questo tipo, altrimenti tutti potrebbero decidere di investire parte delle proprie risorse in questo segmento per beneficiare dei profitti ottenuti dalle imprese già presenti. Infatti, solitamente, in questi tipi di mercato vi sono delle barriere all'entrata che ostacolano l'ingresso dei soggetti volenterosi di entrare, sfavorendo la presenza di un'offerta numericamente elevata. Innanzitutto la definizione di barriere all'entrata non è unica; eccone alcune proposte da vari autori. Bain per esempio riconduce l'esistenza di barriere a tre circostanze: differenziazione del prodotto, vantaggi di costo in termini assoluti da parte delle imprese già presenti nel settore e infine economie di scala; Stigler invece indica che "una barriera all'entrata può essere definita come un costo che deve essere sostenuto da un'impresa che cerca di entrare in un'industria, ma non è sostenuto dalle imprese già attive in essa", in questo modo sottolinea l'esistenza di un vantaggio posseduto dalle imprese già presenti rispetto alle concorrenti potenziali; mentre Weizsäcker pone all'attenzione la relazione tra la presenza delle barriere e il livello di efficienza del mercato, infatti secondo questo autore una barriera all'entrata è "un costo di produzione che deve essere sostenuto da un'impresa che cerca di entrare in un'industria, ma non dalle imprese già attive in essa, e che implica una distorsione nell'allocazione delle risorse dal punto di vista della società", e di conseguenza dovrebbe far diminuire il benessere dei consumatori.
È opportuno inoltre distinguere tra una barriera "assoluta" all'entrata, che esclude completamente ogni ingresso per un certo arco temporale; e una barriera "relativa" all'entrata, che mette un soggetto in posizione svantaggiosa ma non insuperabile nel poter entrare. Secondo la tradizionale letteratura economica, vi sono cinque elementi della struttura di mercato che influenzano la capacità delle imprese già presenti di riuscire ad evitare che i profitti, maggiori rispetto al normale, attirino nuove aziende, che desiderano condividere quella situazione favorevole.
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Informazioni tesi
Autore: | Daniele Tubia |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Marcella Lucchetta |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 54 |
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