Paolo Bril, un fiammingo in Italia
Olanda: specchio della natura
La scissione dell’Europa in protestante e cattolica influì notevolmente anche sull’arte di una regione piccola come i Paesi Bassi. Nel 1585 Alessandro Farnese aveva conquistato Anversa restaurando il potere Di Filippo II° e della Chiesa; i protestanti quindi avevano dovuto rifugiarsi nelle province settentrionali dei paesi bassi.
Quest’emigrazione contribuì a diffondere in Olanda un gusto pittorico avverso alle fastosità meridionali e, in particolare, alla pittura sacra e di corte. Dunque il gusto dei mercanti protestanti olandesi era completamente diverso da quello prevalente oltre confine: essi erano molto più vicine, nel loro atteggiamento, ai puritani inglesi, devoti, laboriosi e parsimoniosi. Fu così che si diffuse in Olanda una pittura di genere e di paesaggio che aveva una grande tradizione dal tempo di Brueghel.
Per quanto le loro idee si ammorbidissero gradualmente - di pari passo con l’accrescersi della sicurezza e della ricchezza - i borghesi olandesi del seicento non accettarono mai il barocco che dominava l’Europa cattolica. Nei Paesi Bassi, dove la tradizione pittorica e tecnica era molto solida, gli artisti avevano dovuto limitarsi a lavori privi di ogni riferimento religioso o celebrativo. In una comunità protestante, infatti, potevano sussistere solo la ritrattistica e la pittura di paesaggio.
I pittori dell’Olanda protestante che non avevano talento per il ritratto potevano rinunciare a priori alla speranza di trovare committenti: a differenza dei grandi maestri rinascimentali italiani, essi dovevano prima dipingere i loro quadri e poi tentare di
trovare il compratore. La concorrenza inoltre diventava sempre più accanita e per non soccombere l’artista doveva recarsi personalmente ogni giorno nei mercati e alle fiere che si organizzavano in ogni città olandese per cercare di vendere le proprie creazioni al miglior acquirente.
L’unica opportunità di farsi un nome consisteva nella specializzazione in un determinato genere di pittura: così facendo, essi, portarono il loro mestiere ad un punto di perfezione che è impossibile non ammirare, diventando in tal modo dei veri e propri specialisti.
I pittori di pesci, ad esempio, sapevano rendere il guizzo argentato delle scaglie con il virtuosismo che molti maestri di fama universale potrebbero invidiare; i pittori di marine divennero abilissimi nel dipingere nuvole e onde e tutte le attrezzature che caratterizzano la vita e il lavoro nei porti, al punto tale che oggi possiamo considerare alcuni quadri come documenti di valore storico sul periodo dell’espansione olandese sui mari.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Paolo Bril, un fiammingo in Italia
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Informazioni tesi
Autore: | Roberta Fameli |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2003-04 |
Università: | Università degli Studi di Salerno |
Facoltà: | Lettere |
Corso: | Lettere moderne |
Relatore: | Rosamaria Giuliani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 93 |
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