Possibilità di comunicazione interculturale in Donald Davidson
Oggettività dei valori: analogia tra credenze e desideri
Uno dei caratteri salienti dell’epistemologia di Davidson è la descrizione della nostra posizione epistemica come mezzo per la conoscenza del mondo esterno, della nostra mente e delle menti altrui, in un movimento triangolare che rende questi tre tipi di conoscenza interdipendenti e coordinati. Tale interdipendenza apre la strada alla riflessione sul mondo condiviso e quindi sull’oggettività della conoscenza ed eventualmente dei valori che guidano l’azione individuale.
[...]
Davidson concede che l’analogia tra credenze e desideri sia imperfetta sotto due aspetti.
1. Mentre le credenze sono portatrici di valore e di verità (possono essere vere o false), i desideri non lo sono. Davidson risolve l’empasse considerando l’atteggiamento positivo di un agente verso l’oggetto di un desiderio come un evento che può essere esplicitato linguisticamente formulando il desiderio come un giudizio valutativo, che porta con sé il suo valore di verità: la visione più semplice potrebbe essere, come già detto, identificare il desiderare che una affermazione sia vera, con il giudicare che sia auspicabile che questa sia vera; in altre parole, individuare che la povertà sia debellata sia una proposizione vera,nel comprendere la proposizione è auspicabile che la povertà sia debellata. E’ infatti difficile vedere come questi due atteggiamenti [proposizionali] possano prendere direzioni completamente indipendenti
Secondo Davidson, il fatto che un agente che desideri qualcosa lo faccia sulla base di alcuni aspetti da lui percepiti, “implica che tutti gli atteggiamenti propositivi dovrebbero essere espressi da giudizi di valore che sono impliciti”.
2. Mentre le credenze sono causate da aspetti del mondo oggettivamente esistenti che danno ad esse il contenuto, i desideri non hanno, nella visione di Davidson, correlati di valore ontologico che ne costituiscano i contenuti di valore. La soluzione di Davidson consiste nel separare il problema epistemologico della oggettività dal problema ontologico dell’esistenza: da questo punto di vista, la corretta applicazione dei concetti, data dai loro criteri di applicazione condivisi, è sufficiente per la verità e quindi anche per l’oggettività.
Per individuare i valori, tutto quello che serve è individuare quali aspetti del mondo sono correttamente valutati: quando abbiamo risolto il problema epistemologico implicato in questa operazione, possiamo perdere interesse nelle tesi ontologiche che sono sempre state tradizionalmente associate all’oggettività del valore.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Possibilità di comunicazione interculturale in Donald Davidson
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Informazioni tesi
Autore: | Marina Emilia Luciani |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Filosofia |
Relatore: | Andrea Zhok |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 123 |
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