Televisione e minori in Europa. Analisi e confronto tra i sistemi di tutela di Gran Bretagna, Italia, Norvegia.

L’Ofcom Broadcasting Code, in vigore dal 2005, definisce gli standards per i programmi, le sponsorizzazioni, l’imparzialità e la privacy di tutte le emittenti radiotelevisive, compresa la BBC3. Esso si sostituisce ai codici dell’ ITC (ITC Programme Code e ITC Code of Programme Sponsorship) e del BSC (BSC Code on Fairness and Privacy e BSC Code on Standards)4. Il codice recepisce l’articolo 225 della Direttiva Europea Tv Senza Frontiere introdotto dalla modifica del 1997. La prima sezione, rispettando i doveri fissati dalla fonte legislativa, si intitola “Protecting the Under-Eighteens”. Essa deve, di principio, stabilire linee guida volte ad assicurare la protezione dei minori di anni 18. Le regole sono state stabilite dall’Ofcom dopo una lunga consultazione con tutti i soggetti coinvolti, ponendo particolare riguardo ai risultati di sondaggi e ricerche condotti su genitori e telespettatori, i quali hanno avuto la possibilità di esternare le proprie esigenze e preoccupazioni e trovare così nel codice risposte concrete. I primi punti (1.1-1.7) forniscono le linee guida che regolano il palinsesto e il suo contenuto. Innanzitutto, è vietato trasmettere materiale che possa seriamente nuocere allo sviluppo fisico, morale e mentale dei minori di 18 anni (1.1). Questa regola rende attivo il primo punto dell’articolo 22 della Direttiva TSF. Più in particolare, viene stabilito che i soggetti più a rischio sono i bambini, che devono essere protetti da una programmazione appropriata (1.3).