Skip to content

La democrazia come modello universale. Partendo dall'analisi di Amartya Sen.

Occidentalizzazione e indigenizzazione: impossibilità di creare una civiltaà universale

C. Quigley, autore di The Evolution of Civilizations (1961), mette insieme le intuizioni di Spengler sulla ciclicità delle civiltà, di Toynbee sull’importanza del meccanismo di sfida/risposta nella storia delle civiltà e di Sorokin sull’importanza dei valori socioculturali, come fattore di espansione, resistenza e crisi, nelle fasi di sviluppo e decadenza delle civiltà; l’evoluzione delle civiltà segue un modello costituito da sette fasi e sostiene che:

la civiltà occidentale ha iniziato il suo sviluppo tra il 370 e il 750 d.C. dall’unione di elementi della cultura classica, semitica, saracena e barbarica, ne è seguito un periodo di gestazione ( da metà dell’VIII secolo alla fine del X secolo) seguito da un periodo oscillatorio (successione di una serie di periodi di espansione e conflittualità) e oggi è uscita dal periodo di conflittualità e si può ritenere “un’area sicura, una società matura” composta da federazioni, confederazioni, organizzazioni internazionali e dall’assenza di entità rivali.

Le civiltà crescono perché hanno un’organizzazione militare religiosa e politica che permette di accumulare e investire le eccedenze in innovazioni, la gente consuma il capitale e a questo punto si passa dalla fase di stato universale a quella di decadenza.

Il decadimento porta all’invasione perché la civiltà non ha le capacità ne la volontà di difendersi. L’Occidente ha molte caratteristiche tipiche di una civiltà matura su l’orlo del decadimento: il consumo ha la priorità sulla creazione di un futuro economico e militare, l’aumento di comportamenti antisociali, il decadimento del valore della famiglia, l’aumento di divorzi, di figli illegittimi, di gravidanze premature e di famiglie con un solo genitore, la diminuzione degli iscritti ad associazioni di volontariato e il minore impegno nella cultura.

L’immigrazione può essere una risorsa di vigore e capitale umano solo se si da priorità a persone qualificate e dotate di talento, solo se vengono assimilati. La minaccia per l’Occidente viene dall’interno: da immigrati provenienti da altre civiltà (in Europa soprattutto da mussulmani). L’Europa corre un rischio maggiore a causa dell’indebolimento del cristianesimo; ciò non accade in America perché sono un popolo profondamente religioso.

Esiste una correlazione tra occidentalizzazione e modernizzazione dei Paesi non occidentali. Questi Stati inizialmente adottano il modello occidentale che è l’unico a rendere possibile la modernizzazione, ma una volta giunti a questo livello “superiore” inizia a diminuire il livello i occidentalizzazione ed emerge con forza la cultura autoctona, poiché grazie al modello occidentale aumenta il potere economico, militare, politico e stimola la fiducia nella proprie tradizioni e nella proprie capacità. Robert Dore parla del fenomeno di “indigenizzazione della seconda generazione”, si tratta del processo secondo cui nelle ex colonie le prime generazioni, modernizzatrici, erano state preparate in università occidentali con linguaggio cosmopolita di tipo occidentale e avevano assorbito questi valori, mentre la seconda generazione ha studiato in patria, nell’idioma locale e la cultura viene rielaborata in senso autoctono. Inoltre l’avvento della democrazia, in paesi non-occidentali, ha permesso anche l’avvento di partiti anti-occidentali di carattere etnico, religioso e nazionalista. La democrazia non può attecchire, secondo Huntington, nelle società musulmane per la natura inospitale per i principi liberali.

L'idea stessa di una civiltà che si afferma sulle altre come universale è quindi, secondo Huntington, del tutto sbagliata e frutto di una visione del mondo schematica e ancora legata ai meccanismi della guerra fredda per cui, se prima vi erano due modelli che si fronteggiavano, ora, finito il comunismo, l'intero campo sarebbe rimasto libero per l'acquisizione del modello liberaldemocratico occidentale.
E’ noto che la comunanza culturale facilita la cooperazione mentre le differenze sono ala base di conflitti poiché l’identità si definisce solo in rapporto all’altro, il barbaro attraverso un sentimento di superiorità/inferiorità, la mancanza di fiducia verso l’altro, la difficoltà di comunicare o la non familiarità con i valori o le consuetudini dell’altro. Per questa ragione il commercio nella regione è maggiore di quello interregionale.

Gli intellettuali e i giornalisti, in nome del pluralismo culturale, attaccano l’identificazione degli USA alla civiltà Occidentale e promuovono l’esistenza di gruppi e identità etniche – razziali – particolaristiche senza considerare che il futuro degli stati uniti e dell’Europa dipenderà da questa appartenenza culturale.

La cultura sta aumentando la propria importanza anche con l’emergere di civiltà non occidentali, per questo è importante, per non rimanerne vittima riconoscere le divisioni di fondo tra le aree cattolica, ortodossa, islamica. Questa realtà porta Huntington ad affermare che la NATO dovrebbe rappresentare tutte le nazioni Occidentali evitando di far partecipare nazioni tra loro nemiche.

Queste diversità si scontrano con la certezza dell’Occidente della propria universalità secondo la quale “i popoli di tutto il mondo dovrebbero abbracciare cultura, valori e istituzioni occidentali perché rappresentano la forma di pensiero più alta, più illuminata, più liberale, più razionale, più moderna e più civile di tutta l’umanità”. Queste teorie nascono nell’800 col dominio europeo e nel tardo ‘900 con quello americano ma, mentre la civiltà asiatica e quella musulmana affermano il carattere universale delle proprie culture, gli occidentali si rendono conto che l’imperialismo è necessario a l’universalismo.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La democrazia come modello universale. Partendo dall'analisi di Amartya Sen.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Valentina Polipodio
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli studi di Genova
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze internazionali e diplomatiche
  Relatore: Giampiero Cama
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 150

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

akbar
amartya sen
ashoka
cina giappone india
civiltà sinica
democratizzazione
democrazia stato tradizionale africano
dibattito pubblico e consenso
edward said
esportare la democrazia
george corm
huntington
islam e democrazia
multireligiosità
orientalismo
oriente e occidente
pluralismo
rinascita islamica
scontro di civiltà
tolleranza
valori asiatici

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi