Il puzzle assistenziale dinamico: assistenza infermieristica al malato di Alzheimer
Obiettivi del nursing per il paziente affetto da Alzheimer
Alla fase di accertamento segue la fase di pianificazione, nella quale si stabiliscono le priorità sulla base dei problemi della persona, si fissano gli obiettivi e si stabiliscono i risultati che si vogliono raggiungere, tenendo conto dello stadio della malattia.
Per il paziente alzheimeriano gli obiettivi sono i seguenti:
Garantire una comunicazione efficace:
La comunicazione verbale è un grave problema, visto che molti pazienti affetti dal morbo di Alzheimer si presentano disfasici, quindi non in grado di relazionarsi con chi gli sta accanto.
È importante parlar loro con chiarezza e molto lentamente, usare parole semplici e frasi molto brevi, accompagnando il linguaggio verbale con una gestualità coerente.
Anche quando il malato di demenza comincia ad usare uno stile di linguaggio più semplice e frasi più corte, è importante non trattarlo come un bambino, o in maniera troppo condiscendente o, peggio ancora, parlare di lui come se fosse assente.
Man mano che la comunicazione verbale diventa più difficile, si fa maggior affidamento sulla comunicazione non verbale, ricordando che difficoltà di comunicazione non è sinonimo di incapacità di comunicare. E’ importante quindi utilizzare la mimica, il tono della voce e la gestualità per trasferire al paziente senso di sicurezza, fiducia e tranquillità, senza ignorare ciò che egli intende comunicare, sia pure in un modo diverso dall'usuale. Perciò è necessario che tutti coloro che si occupano di una persona con questa malattia sappiano comunicare in modo più efficace, evitando ambiguità, fraintendimenti e confusione.
Ricordo che i componenti della comunicazione non verbale sono:
-Volto.
-Sguardo e comportamento visivo.
-Gesti.
-Contatto corporeo.
-Postura e orientamento del corpo.
-Aspetti non verbali del parlato ( tono, volume, ritmo).
-Aspetto esteriore.
Fondamentale è la comunicazione tra l’equipe assistenziale, la famiglia e il paziente.
Per dare beneficio, il piano assistenziale deve essere improntato su un rapporto di fiducia reciproca tra l’ infermiere e il paziente.
Ottimizzare lo stato funzionale:
La persona affetta da demenza presenta una progressiva perdita delle abilità funzionali.
L’obiettivo assistenziale è di mantenere il più a lungo possibile l’autosufficienza del paziente nelle attività di vita quotidiana, nella cura dell’aspetto esteriore e nell’igiene personale, importanti per la dignità del malato, usando la lode come incoraggiamento.
Infatti procrastinare anche di soli sei mesi il momento di perdita dell’autosufficienza è un significativo successo etico, economico e sociale per il soggetto e per la famiglia.
Compensare la perdita di memoria e il disorientamento:
È importante creare un ambiente ristretto, dove il paziente possa orientarsi il più facilmente possibile autonomamente, e limitare al massimo gli spostamenti, che aumentano il suo disorientamento.
Per questo motivo, se l’assistenza è suddivisa tra più familiari residenti in luoghi diversi, è meglio che siano loro a muoversi, piuttosto che spostare il malato da una casa all’altra a rotazione.
La stessa cosa vale per i tempi e per gli eventi della giornata: è bene che tutto avvenga sempre alla medesima ora e con un rituale costante, nell’intento di imporre la massima routine quotidiana.
Nei centri che ospitano i pazienti affetti da Alzheimer, è importante creare il più possibile un ambiente familiare, in grado di favorire l’orientamento nello spazio e nel tempo e il riconoscimento di luoghi e persone.
È fondamentale mantenere il più a lungo possibile legami con la famiglia e con il proprio passato attraverso l’uso di oggetti personali, come quadri e fotografie.
Nella malattia di Alzheimer, la memoria dei fatti recenti tende ad essere la più colpita, mentre la memoria a lungo termine resiste per molti anni dall’inizio della malattia. [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il puzzle assistenziale dinamico: assistenza infermieristica al malato di Alzheimer
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Informazioni tesi
Autore: | Silvia Leporati |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2013-14 |
Università: | Università degli studi di Genova |
Facoltà: | Medicina e Chirurgia |
Corso: | Infermieristica |
Relatore: | Emanuela Landini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 105 |
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