La trascrizione del contratto preliminare di compravendita immobiliare (diritto civile)

Sebbene l’ art . 2643 cc. disponga che “ Si devono rendere pubblici con il mezzo della trascrizione…” , quello della trascrizione può essere definito come un obbligo , unicamente allorchè sia riferito a determinati soggetti , espressamente menzionati dalla legge .
Più esattamente , si può dire che siamo in presenza di un onere, dal momento che il soggetto interessato , effettuando la trascrizione , potrà conseguire effetti favorevoli ed evitare effetti sfavorevoli .
In altri casi , si configura una facoltà , e quindi l’ esercizio di un diritto : infatti , la trascrizione può essere richiesta anche da soggetti che non ne traggano vantaggi diretti .
In base alla previsione dell’ art . 2645 cc. , è soggetto a trascrizione ogni atto o provvedimento che determina la produzione , in capo ai beni immobili e ai diritti immobiliari , di taluno degli effetti menzionati nell’ art . 2643 cc.
Se ne deduce che il legislatore ha inteso stabilire che debbano essere resi pubblici tutti gli atti che producono determinati mutamenti giuridici ; onde i fatti non vengono in rilievo per se stessi , bensì unicamente in quanto comportino determinati mutamenti sotto il profilo giuridico .
Dalla previsione contenuta nell’ art . 2645 cc. non si deve tuttavia inferire che gli effetti giuridici costituiscano l’ unica conseguenza della trascrizione.
Da tale disposizione si evince il superamento del principio di tassatività dei fatti da trascrivere , mentre non si deduce che la trascrizione riguardi il solo mutamento , dal momento che la norma fa riferimento ad atti o provvedimenti che devono essere trascritti.