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Nuova immagine dello spazio turistico in Romagna

Nuovi modelli di sviluppo turistico

A partire dalla fine degli anni Novanta, la tradizionale centralità della spiaggia, come pratica maggiormente diffusa nei modelli di consumo turistico ha lasciato lo spazio a nuove modalità di fruizione. La maggior parte degli studi conferma una fondamentale variazione rispetto agli anni Cinquanta e Sessanta, quando dominava la tipologia della vacanza estiva, lunga e balneare, a partire dagli anni Novanta infatti, è venuto a crearsi un triplice bisogno di: svago, approfondimento culturale e di godimento dei valori ambientali. I fattori che caratterizzano questo tipo di cambiamento riguardano la differenzazione e la specializzazione delle pratiche turistiche, le esigenze qualitative sia tecniche che ambientali e il consumerismo di una clientela attenta al rapporto qualità-prezzo. In questo nuovo contesto risultano appetibili quei modelli turistici che tengono conto delle nuove tendenze come il modello ambientale a cui fa riferimento lo spazio verde, rurale e di montagna (come l Appennino o le Alpi), oppure il modello culturale a cui fa riferimento il contesto urbano con i suoi musei,festival...ecc.
Con il turismo globale le distanze si sono ridotte e i limiti spaziali hanno perso importanza, assumono sempre più un ruolo importante le caratteristiche autenticamente locali e quindi la valorizzazione delle risorse di ogni singola località.
In questo senso risulta evidente che la rivalutazione del patrimonio locale passa per quei nuovi modelli di sviluppo turistico come il turismo ambientale e culturale. Per quanto riguarda il modello culturale si è assistito negli ultimi anni ad una vera e propria esplosione del fenomeno. Quello che viene messo in evidenza in questa prospettiva è la valorizzazione di tutti gli aspetti patrimoniali di un luogo come: architettura, l’urbanistica e il tessuto urbano, il folklore, la gastronomia e l’artigianato, in pratica l’insieme degli aspetti che fanno si di valorizzare l’autenticità della “personalità” di una zona.
La problematica della valorizzazione degli elementi culturali del territorio è che abusando di essi si può arrivare ad una sorta di mercificazione degli stessi, correndo quindi il rischio di perdere in autenticità se non vengono compresi in un piano di sviluppo razionale, ordinato e finalizzato. Gli stessi elementi vanno coordinati e collegati alla situazione ambientale complessiva, così da formare uno scenario complessivo unico, che riassuma le caratteristiche di unicità e specificità della zona.
Per quanto riguarda il turismo ambientale altro modello in netta crescita, bisogna fare una riflessione a mio avviso, per quel che riguarda i costi ambientali che il turismo provoca, in quanto essendo esso stesso un’industria, provoca inquinamento, cementificazione e molti altri problemi per l’ambiente, e quindi va a danneggiare ciò da cui nella maggior parte dei casi trae la sua capacità attrattiva. In questo senso negli ultimi anni, si è creata una particolare attenzione al tema ambientale, si è quindi riconosciuto e accettato che esiste una “capacità di sopportazione” , da parte di una località e quindi l’ambiente deve essere compreso come risorsa, ricchezza, fonte di benessere e di piacere, ma anche come patrimonio fragile da conservare. Tipico esempio di turismo ambientale sono gli agriturismi, essi si basano sulla valorizzazione dell’esistente, sul rispetto della cultura locale e sul rapporto tra cultura e natura. Quello che si è venuto a delineare negli ultimi anni è che il turismo torna ad essere un trasferimento di medio se non di piccolo raggio. Dove l'attrazione maggiore viene non dall'esotico, o dalla risorsa naturale in senso stretto (quindi mare o montagna) bensì da tutta quella serie di possibilità di svago alternative sul posto.
In altre parole, si è spinti dalla ricerca di un benessere psicofisico complessivo. A cominciare dal gusto di vivere con ritmi diversi da quelli prettamente cittadini. In questo senso viene a stagliarsi una sorta di modello di vacanza che tende a dover privilegiare la differenziazione produttiva, in quanto sempre più anche la domanda risulta complessa.

Questo brano è tratto dalla tesi:

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Informazioni tesi

  Autore: Mauro Manuzzi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Sociologia
  Relatore: Asterio Savelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 32

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Parole chiave

differenziazione spazio turistico in romagna
prototurismo
stazioni climatiche
turismo di massa
turismo moderno
turismo post-industriale

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