I profili fiscali del conferimento d'azienda
Normativa antielusione fiscale
L’elusione fiscale consiste nell’abuso della libertà di regolare i propri affari nel modo fiscalmente meno oneroso, abuso che origina manipolazioni, distorsioni, le quali comportano uno stravolgimento dei principi del sistema.
La finalità elusiva va analizzata con riferimento alla pluralità di atti posti in essere dal contribuente per raggiungerla: l’elusione, infatti, si sostanzia, in genere, non in una singola operazione, bensì in una pluralità di atti coordinati tra loro.
La normativa antielusione mira ad impedire che i contribuenti “traggano giovamento dalla propria frode, ed inoltre, a garantire il rispetto del formalismo normativo quale garanzia della certezza del diritto”, certezza intesa come prevedibilità delle conseguenze di determinate azioni che il diritto prefigura come loro specifiche conseguenze.
Ciò ha la finalità di favorire l’integrazione sociale su basi democratiche e di uguaglianza.
Gli studi economici hanno evidenziato come alla “incertezza”tributaria consegua una minore efficienza e un minor reddito prodotto per l’intero sistema economico.
Il conferimento d’azienda in continuità dei valori, ovvero soggetto ad imposizione sostitutiva, nonché “la successiva cessione della partecipazione ricevuta per usufruire dell’esenzione di cui all’articolo 87, o di quella di cui articoli 58 e 68 comma 3”, non costituisce operazione elusiva secondo quanto disposto dall’articolo 37-bis del D.P.R. 29 settembre 1973, n.600.
Il suddetto articolo sancisce l’inopponibilità all’amministrazione finanziaria degli atti, fatti e negozi, privi di valide ragioni economiche, ma aventi unicamente lo scopo di eludere divieti, imposizioni previsti dall’ordinamento tributario ovvero di beneficiare di risparmi d’imposta. Tali operazioni conservano validità inter partes, ma l’amministrazione finanziaria ne disconosce i benefici conseguiti.
Ai sensi del comma 3 del citato articolo si applicano le disposizioni antielusive alle imposte dirette inerenti il conferimento in società.
Il legislatore non mira a colpire il risparmio d’imposta in sé, che certamente rappresenta il riflesso di ben lecite scelte imprenditoriali, ma mira a colpire quelle operazioni che non avendo nessuna valenza economica sostanziale, vengono realizzate unicamente per conseguire un risparmio d’imposta, disconosciuto perché rappresenta, in questo caso, una finalità illegittima.
Il comma 3 dell’articolo 176 del Tuir tutela l’eventuale cessione della partecipazione, purché il conferimento sia avvenuto in continuità di valori fiscali.
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I profili fiscali del conferimento d'azienda
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Informazioni tesi
Autore: | Maria Adelaide Landi |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Salerno |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Consulenza e Management Aziendale |
Relatore: | Stefano Fiorentino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 111 |
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