Amartya Sen: non c'è sviluppo senza libertà
Non c'è sviluppo senza libertà
Richiamandosi al titolo del lavoro stesso, s'intende procedere allo stretto legame fra sviluppo e libertà, i due lemmi principali.
L'affermazione innanzitutto indica l'impossibilità della manifestazione dello sviluppo qualora venisse a mancare la libertà; andando a ritroso la stessa libertà va esercitata attraverso una concreta opportunità in un contesto democratico. Questa interdipendenza concettuale mostra come nessun fenomeno sia in grado di esistere e di funzionare in condizione di isolamento; così a sua volta la democrazia fallisce se non ottiene la libertà, e la libertà non si realizza se non nello sviluppo.
Si è scelto di porre due negazioni in una frase che altrimenti suonerebbe così: “Lo sviluppo è libertà ”, proprio come il titolo dell'opera di Amartya Sen.
Perché il bisogno di due negazioni, allora? L'effetto è lo stesso, due negazioni affermano. Ma le parole “non” e “senza” rimanderebbero ad una situazione di assenza dell'oggetto in questione.
Assenza di sviluppo, mancanza di libertà. Non è che ci si è involontariamente ispirati a qualcosa di molto vicino, come la realtà?
Occorre andare molto più cauti sull’assenza di sviluppo, se davvero se ne può parlare, mentre della mancanza di libertà si è già visto che può verificarsi con la privazione dei diritti degli individui.
I paesi cosiddetti in via di sviluppo, talvolta denominati anche “sottosviluppati”, sono considerati all'inizio del loro percorso di sviluppo; fra questi paesi c'è l'India che è una democrazia, e i suoi individui detengono abbastanza libertà. Come l'India, il Brasile, l'Argentina, ed altri. Un paese davvero povero è l'Etiopia, visibile soprattutto per le difficoltà economiche, ma non solo.
In teoria lo sviluppo è un percorso in cui tutti i paesi ormai vi rientrano, anche se in alcuni il livello di sviluppo realizzatosi continua ad essere ritenuto basso.
Sen ha ampiamente argomentato la necessità di guardare allo sviluppo in modo diverso, alternativo.
Ormai ha poco senso discutere di paesi ricchi e di paesi poveri, se per paesi ricchi sono quelli con un accettabile rendimento economico, un incremento del PIL da un anno all'altro. E la libertà?
La Cina è un caso singolare in questo panorama. Essendo un regime a partito unico, ha di conseguenza privato i suoi cittadini delle libertà fondamentali; ma si può affermare che la Cina non abbia mai conosciuto sviluppo? Secondo molti, essa sarebbe addirittura destinata a sorpassare il PIL degli Stati Uniti nei prossimi decenni, grazie alle relative aperture al mercato.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Amartya Sen: non c'è sviluppo senza libertà
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Informazioni tesi
Autore: | Elisa Cugliandro |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | sviluppo e cooperazione |
Relatore: | Enzo Baldini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 67 |
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