La filosofia del vento: da Omero a Miyazaki

I mondi creati da Omero e Miyazaki sono estremamente complessi, tanto quanto i personaggi che vi abitano e che in esso interagiscono.
Questi protagonisti mutano se stessi e gli ambienti circostanti portando avanti i loro ideali, spesso in situazioni difficili, ma con l'aiuto di condizioni o elementi, a loro spesso favorevoli, come il vento, riescono ad uscire dal caos che li attanaglia e raggiungere i traguardi tanto ambiti.
Uno dei personaggi più emblematici del fantastico cosmo miyazakaiano è Nausicaä, del manga e lungometraggio: Nausicaä della valle del vento (Kaze no tani no Naushika, dir. Hayao Miyazaki, 1984). Questo immenso lavoro venne concepito nel 1981 ed il primo capitolo del manga venne pubblicato sulla rivista “Animage” nel febbraio dell'anno successivo, ma la storia della principessa guerriera, trova una sua conclusione ben dodici anni dopo, nel marzo del 1994. In ognuno dei sette volumi scritti da Miyazaki ci viene presentato l'universo in cui vive Nausicaä, un mondo dove l'umanità è destinata al tramonto e deve fare i conti con la sua possibile estinzione.
Nausicaä parte per un viaggio fisico, spirituale e iniziatico che le permetterà di incontrare e stringere legami con le più diverse creature. Ad ella si aggiunge il vento, considerato una sorta di protettore-guida, che trascina il personaggio attraverso il suo percorso di crescita.
Nausicaä, archetipo dell'eroina miyazakiana, è una ragazza dalla natura compassionevole, non violenta e dotata di una forte sensibilità che le permette di entrare a contatto diretto con la natura e di conseguenza con il vento. Ma nel profondo del suo cuore albergano odio ed ira che porteranno la giovane ad atti di cui non andrà molto fiera, una rabbia che lei stessa teme e che cercherà in tutti i modi di tenere sotto controllo.
Il personaggio in questione ha anche parallelismi con Maris, la protagonista del racconto: Il pianeta dei venti di George R. R. Martin e Lisa Tuttle. Anche le tematiche affrontate ricordano molto quelle di Nausicaä della valle del vento, soprattutto per quanto riguarda l'elemento fondamentale all'interno del contesto. Gli abitanti si avvalgono dei venti stellari, imbrigliandoli saldamente e utilizzandoli di conseguenza come sistemi di comunicazione.
Allo stesso modo, un altro personaggio che compie un viaggio simile a quello di Nausicaä, è Ulisse, di cui si parla all'interno dell'opera Odissea, uno dei testi fondamentali della cultura classica occidentale, scritto dal poeta Omero, intorno al VI secolo a.C., è ambientato dopo i fatti relativi l'Iliade, quindi dopo la fine della guerra di Troia.
Ulisse è un personaggio ricorrente nella letteratura tragica e in diverse opere del periodo. Le sue particolari caratteristiche ne fecero ben presto un personaggio-simbolo, che trovò diffusione in ogni genere di letteratura. Il nome di Odisseo è variamente spiegato già da Omero e spesso è alla base di giochi di parole che sottolineano i due principali aspetti della sua figura: secondo il celebre flash-back dell'Odissea (Libro XIX, pag.406) sarebbe stato il nonno Autolico a battezzare il nipote, perché adirato e colmo d'odio (sentimenti espressi dal verbo greco “odússomai”) contro molti uomini; ma lo stesso verbo può avere valore passivo e indicare l'odio di cui Odisseo si trova a essere oggetto: in particolare l'odio di Poseidone, che determina gran parte delle sue avventure e delle sue dolorose peripezie, secondo il tipico motivo del dio persecutore e dell'eroe perseguitato.