Servizi pubblici locali e strumentali: Una convivenza possibile? Il caso della San Donnino Multiservizi

San Donnino Multiservizi s.r.l. nasce dall’attuazione del decreto legislativo Letta che prevedeva la liberalizzazione del mercato interno del gas naturale. Non più come sistema chiuso e circoscritto alle realtà locali, ma un sistema mercato aperto alla concorrenza, in cui le prospettive e gli interessi si allargano e possono andare ben al di là dei singoli territori. Il cambiamento nelle modalità di gestione del settore del gas ha portato alle esigenze di:
- Creare una nuova struttura organizzativa in forma privatistica
- Sviluppare attività di ricerca e sviluppo per approfondire la conoscenza dei mercati e delle esigenze dell’utenza
-Razionalizzare il personale e l’uso dei mezzi

È su queste basi che il 27 dicembre 2001 nasce San Donnino Multiservizi S.r.l. con capitale sociale di 7.842.000,00€ i.v. dato dal valore economico della gestione del servizio di distribuzione e vendita del gas metano, dal valore del servizio di distribuzione dell’acqua potabile, di fognatura e depurazione. Inoltre il capitale sociale si compone del valore degli impianti di depurazione, delle reti e dagli impianti di distribuzione del gas naturale e dei terreni su cui insistono. Per comprendere pienamente la ratio che ha portato il Comune di Fidenza ha creare la società San Donnino Multiservizi è necessario fare un passo indietro, più precisamente al 11 aprile 2001, in quella data il Consiglio Comunale cittadino deliberava un protocollo d’intesa con il Comune di Salsomaggiore Terme al fine di costituire una società di capitali a prevalente partecipazione pubblica locale per la gestione del servizio pubblico di distribuzione del gas, del servizio idrico, di tutela ambientale e di ogni altro servizio comunale a rilevanza economica.

La motivazione che, nonostante le numerose differenze organizzative - gestionali, ha spinto i due Comuni a sottoscrivere il protocollo, che non ha poi trovato successiva applicazione, era da ricercarsi nella necessità di sviluppare un progetto industriale, che operando in un ambito territoriale più ampio di quello di ogni singolo Comune, consentiva di realizzare economie di scala, qualità del servizio, di efficienza nell’erogazione e di sviluppo tecnologico quali soltanto un bacino più ampio e un unico disegno gestionale avrebbero consentito. Nella seduta consiliare del 12 dicembre 2001 si autorizzava il Sindaco a procedere alla costituzione di una società a responsabilità limitata sulla base di differenti motivazioni sia di natura economico/giuridico che politica.

Riguardo alle motivazioni economico/giuridiche è necessario ricordare che il decreto Letta prevedeva, quali forme di gestione del servizio di distribuzione locale del gas, unicamente l’affidamento a società di capitali da effettuarsi entro il 1 gennaio 2003 attraverso l’indizione di gare ad evidenza pubblica o la trasformazione delle gestioni in economia in società di capitali. Il Sindaco, durante la presentazione della delibera, spiegava che la forma sociale ritenuta preferibile dal Comune di Fidenza era quella della società a responsabilità limitata per il minor impegno finanziario atteso e per le modalità di costituzione e gestione maggiormente semplificate, rispetto a una società per azioni, inoltre trattandosi di servizi fino a quel momento gestiti in economia, dunque sotto la piena responsabilità del Comune, il fatto che tale responsabilità sarebbe rimasta anche dopo la costituzione della società non avrebbe sostanzialmente modificato la situazione in corso.

Tale modalità di gestione è stata preferita dall’Amministrazione Comunale anche per la possibilità di intervenire direttamente sul livello qualitativo del servizio, inoltre, come si è osservato all’inizio del capitolo, il territorio Fidentino da sempre si trova in una situazione di scontro con il Comune capoluogo, al fine di ritagliarsi i propri spazi di autonomia, infatti anche in materia di gestione aggregata dei servizi pubblici San Donnino nasce come punto di riferimento di tutti i comuni della bassa parmense e in contrasto con AMPS, la società municipale del Comune di Parma, che secondo il Sindaco, in carica nel 2001, Massimo Tedeschi, era: “Un’alternativa non vista bene da molti comuni, perché la società usava un metodo imperialistico nei territori fuori dal Comune di Parma”, inoltre lo scontro era anche di natura politica, in quanto la Città di Parma era governata dal Sindaco Elvio Ubaldi sostenuto da un amministrazione civica di centro-destra, mentre Fidenza era governata da un’amministrazione di sinistra. La società dal 1 gennaio 2002 era effettivamente titolare della gestione dei servizio idrico integrato e della distribuzione del gas naturale, ma ha intrapreso effettivamente la gestione dei predetti servizi solamente il 1 febbraio 2002 in seguito a ritardi nel passaggio della gestione.