Riprese musicali durante un concerto di cinema

Una delle componenti determinanti nella genesi dei caratteri di un film è senza dubbio rappresenta dall'insieme dei suoi valori estetici, che, rimanendo a lungo e più facilmente nella nostra memoria, sono un ottimo stimolo per la rievocazione delle emozioni, le quali unite proprio ai loro evocatori di carattere estetico, rimandano al messaggio e ai contenuti culturali ed ideologici che un film contiene e si propone di trasmettere. Di conseguenza diventa abbastanza chiaro che tanto più un film è ricco di nozioni, concetti, valori e massime, da portare all'attenzione del maggior numero possibile di individui, tanto più dovrà essere cospicuo il numero di accorgimenti estetici, ed il suo suscitare emozioni nello spettatore, perché ciò avvenga. A questo proposito la musica in primis trasmette emozioni e ne permette la loro rievocazione in un secondo momento.
Lo spiega molto bene Silvia Bencivelli, che sul potere evocativo-emotivo della musica ha scritto:
“Spesso […] la colonna sonora non ha molto senso alle orecchie di chi non ha visto il film, perché la musica nasce come supporto alle immagini ed è pensata per supportare informazioni visive. E' una colonna sonora appunto: un sostegno musicale alle immagini, anche se c'è chi ne ha fatto un arte, come Ennio Morricone, con le sue oltre cinquecento colonne sonore nel corso di una lunga e premiata carriera. Viceversa, un film senza colonna sonora perde molta della sua presa emotiva: il pubblico si immedesima meno nella storia, il suo livello di attenzione cala, così come la sua capacità di memorizzare le informazioni trasmesse dalle immagini.”
Prendiamo ad esempio una sequenza che ci mostra una ragazza, mentre sta facendo una bella doccia rilassante, dopo aver guidato a lungo. Quando, da dietro la tenda della doccia, vediamo apparire un'ombra, magari è il marito che sta per porgerle un asciugamano. Potrebbe trattarsi quasi di qualunque cosa, ma se alle immagini si aggiunge come sonoro una serie insistente di colpi di violino, allora il pathos della scena prende una chiara direzione, e quell'ombra diventa Norman Bates, e iniziamo a capire che probabilmente la ragazza sta per fare una brutta fine. Chi conosce Psycho probabilmente ricorda questa scena anche per la sua colonna sonora, ma se la si sottoponesse a chi non abbia ancora visto il film di Hitchcock, eliminando il sonoro, molto probabilmente non proverebbe né paura né ansia.
Per chi fa cinema la musica è quindi un'indispensabile leva emotiva, uno strumento capace di amplificare i sentimenti del pubblico, dando un preciso senso alle scene; infatti lo stesso frammento di un film, accompagnato da soluzioni sonore differenti, darebbe sensazioni molto variabili agli spettatori, preparandoli ad un finale lieto o tragico a seconda di che cosa suggerisca loro la musica.