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Suonare insieme: sincronizzazione, rispecchiamento ed empatia

Musica e sentimento di unione

Tornando all'argomento principale della discussione, la musica d'insieme, sono dell'idea che ci si possa ritrovare tutto quanto detto finora.
Quando si suona insieme ad altre persone si è circondati e trascinati insieme dalla musica che si sta suonando. Le emozioni, veicolate dal brano, permeano tutto il gruppo, rendendo possibile un'esecuzione espressiva unificata e compatta.
Il fatto di condividere la stessa esperienza, con le sue connotazioni emotive ed affettive, fa sì che si crei all'interno del gruppo un sentire condiviso, in cui si soffre o si gioisce con gli altri, e un sentimento di unione, per il quale ci si sente parte di uno stesso gruppo, di una stessa esperienza e di una stessa azione, in cui ognuno coopera attivamente per raggiungere lo stesso obiettivo. Questo è dovuto in primo luogo alla musica stessa, che, come si è accennato in precedenza, ha come una delle sue principali caratteristiche il fatto di essere "dialogica", e quindi altamente coinvolgente (Barenboim, 2007). I musicisti quando suonano assieme dialogano tra loro, ora suonando come una sola voce, ora rispondendosi l'un l'altro, ora accompagnando le voci principali, ora enunciando un tema contrapposto a quello di un'altra sezione. Per fare ciò è importante ascoltarsi l'un l'altro, conoscere bene la partitura e sapersi inserire nell'insieme.
Dall'altra parte, tutto ciò è possibile dal momento in cui i musicisti sono dotati di un sistema specchio che rende possibile una rappresentazione comune dell'esperienza musicale che si sta vivendo. Il fenomeno del rispecchiamento permette di spiegare quel dialogo relazionale che si instaura all'interno del gruppo, lo scambio emotivo e motorio che rende possibile la sintonizzazione e la coordinazione oltre che il senso di coesione e affiliazione.
Si è visto nel secondo capitolo come sia necessario, ai fini di una buona sincronizzazione, che i musicisti si scambino informazioni ricorrendo alla comunicazione non verbale data dai movimenti, dalle espressioni facciali e dai gesti espressivi in generale, e che tale scambio di informazioni aumenta nei momenti cruciali del pezzo, o in quelli in cui la coordinazione è più complicata. Arrivati a questo punto si potrà facilmente comprendere come ciò sia possibile. Il musicista rispecchia nel suo sistema motorio i movimenti compiuti dai vicini, o dal direttore, simulandoli internamente e quindi comprendendone il significato e anticipandone le conseguenze. Questo meccanismo sta alla base della capacità di entrare in sincronia con l'altro.
Come si è visto in precedenza, da un lato tale abilità sembra essere innata nell'uomo, anzi questi sembra quasi essere spronato ad imitare l'altro e ad interagire in modo più o meno sincronizzato, proprio per rendere più fruttuosa l'interazione, di qualunque tipo si tratti. Ciò non toglie che per raggiungere una coordinazione di così alto livello sia necessario uno strenuo allenamento che affini tale dotazione naturale. In questo modo mano a mano i modelli di comportamento proprio e altrui si fanno più fini e più specifici, riuscendo con sempre maggior successo a decodificare il comportamento dell'altro e a rendere più comprensibile il proprio, acquistando sempre più accuratezza temporale e flessibilità.
Non ci si può arrestare però soltanto all'analisi dei movimenti, per quanto abbiano un'importanza cruciale. Per riuscire a suonare in modo così compatto e unificato, come un corpo unico, è necessaria un sintonizzazione a livello emotivo con gli altri musicisti, dovuta al fatto di sentire tutti insieme allo stesso momento ciò che fa esperire il brano musicale: solo provando su di sé e condividendo con gli altri musicisti tale coinvolgimento è possibile trasmetterlo ed emozionare anche il pubblico. La comunicazione all'interno di ensemble od orchestre è basata quindi non solo su movimenti e comunicazione sensorimotoria "fredda", ma anche sulle emozioni, condivise con gli altri musicisti, che evoca la musica che si sta suonando. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Suonare insieme: sincronizzazione, rispecchiamento ed empatia

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Informazioni tesi

  Autore: Nives Balestra
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli studi di Genova
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze e tecniche psicologiche
  Relatore: Andrea Brugnolo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 77

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