Il femminismo di Carmen Martin Gaite
Mujer, Falange y Franquismo
Il femminismo è stato, e continua ad essere un movimento complesso ed eterogeneo, infatti le caratteristiche differiscono da paese a paese, e da un'epoca all'altra.
Al suo interno, quindi, coesistono posizioni e approcci teorici diversi, tanto che le militanti femministe parlano di femminismi, e questo riguarda indistintamente l'aspetto sociale, politico e letterario.
Per descrivere il quadro del femminismo in Spagna, è indispensabile iniziare dalla Sección Femenina de la Falange Española: istituzione nata dagli impulsi della stessa Falange ed ispirata dall'autenticità, dal rigore e dall'inquietudine rivoluzionaria che José Antonio Primo de Rivera infuse al suo movimento.
La fondatrice fu Pilar Primo de Rivera, sorella di José Antonio, la quale conobbe e visse le ore difficili della persecuzione e della guerra, conobbe inoltre l'allegria e la delusione, arrivando poi a vedere come la Sección Femenina, l'opera della sua vita, venne freddamente distrutta senza che nessuno si esponesse in sua difesa.
Il 29 ottobre del 1933 venne fondata la Falange Española nel Teatro de la Comedia da 5 giovani ragazze, ovvero, Pilar Primo de Rivera e sua sorella Carmen, le loro cugine Inés e Dolores e una loro amica, Luisa María Aramburu: fu così che nacque la Sección Femenina.
Nel giugno del 1934, cominciò la persecuzione contro la Falange, ma venne comunque presa la decisione di creare all'interno del SEU (Sindacato Español Universitario) una sezione femminile. L'intento era quello di organizzare lavori di propaganda con meno rischi rispetto alla propaganda maschile, poichè ancora non esisteva alcuna attenzione specifica per la condizione delle donne. A queste venne affidato l'incarico di occuparsi dei detenuti, distribuendo loro tabacco e cibo. Queste donne, pur di compiere la loro missione, ovvero entrare nelle carceri, facevano finta di essere le sorelle o le ragazze dei detenuti. Così, negli anni in cui la Falange divenne illegale, la Sección Femenina assunse la missione di unione nella clandestinità, portando a termine il compito che le era stato affidato: era un lavoro sociale, clandestino e pericoloso che le socie compivano (come ad esempio l'organizzazione di incontri o la vendita di pastiglie di sapone raffiguranti un proclama politico di colori rosso e nero che riportava la scritta: “Por la revolución nacional-sindicalista, por la Patria, el Pan y la Justicia. Arriba España”), molte di loro vennero arrestate, accusate di creare disordini durante i processi contro i falangisti o di manifestare durante i funerali dei caduti. Erano donne degne di ammirazione e molto lontane dalle donne stupide e dedite esclusivamente ai lavori domestici così come le avevano sempre descritte.
Nel dicembre del 1934, José Antonio Primo de Rivera stabilì lo statuto della Sección Femenina, che rimase vigente fino all'aprile del 1937 quando venne sancito il Decreto de Unificación. Il Movimento si presenta come progetto di riforma politica dove tre correnti, quella nazionale, quella cattolica e quella della giustizia sociale, ne formavano una sola. Il passo successivo, quindi era quello di modificare le sue norme per dare un senso concreto allo statuto: l'unico scopo era quello di formare la donna al "nuevo estilo". Il fine della Sección Femenina era di risvegliare negli spagnoli la coscienza di quello che significava essere realmente spagnolo, eliminando l'ingiustizia sociale. Altro traguardo da raggiungere era di equiparare i diritti degli uomini a quelli delle donne, e rendere la donna un essere degno, portatrice di valori, con caratteristiche proprie che non dovevano essere sottovalutate. Di conseguenza, vennero promulgate leggi a favore della donna lavoratrice. Per quanto riguarda gli altri compiti della Sección Femenina, vi era anche la ricerca ed il recupero delle radici del folklore spagnolo più puro, cercando di mantenere viva la tradizione, e diffonderla in giro per il mondo.
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Il femminismo di Carmen Martin Gaite
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Informazioni tesi
Autore: | Ilaria Garone |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Napoli "L'Orientale" |
Facoltà: | Lingue e Letterature Straniere |
Corso: | lingue, letterature e culture dell'europa e delle americhe |
Relatore: | Paola Laura Gorla |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 59 |
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